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Protesta stanotte da parte di CasaPound Italia contro i metodi di riscossione
Equitalia, davanti alle sedi del concessionario alla riscossione. Appesi striscioni riportanti la frase «(In)Equitalia pignora anche questo», oltre a numerose mutande, calzini e altra biancheria intima anch’essa appesa intorno alle sedi con i cartelli «Pignorato da Equitalia».
I militanti di CasaPound, inoltre, hanno distribuito un pieghevole nel quale sono stati evidenziati i motivi della protesta e le proposte di CasaPound Italia per arrestare i comportamenti scorretti perpetrati da Equitalia, che verrà distribuito anche nelle prossime settimane in molte province della Calabria.
«Equitalia – dichiara Cinzia Cugnetto, coordinatrice provinciale di CasaPound Italia – in appena 5 anni ha raddoppiato gli incassi e nel 2009 circa l’80% delle entrate proviene da piccolissimi contribuenti. Persone con le quali Equitalia fa cassa iscrivendo ipoteche sulle loro abitazioni anche per importi inferiori agli 8.000 euro, lasciando così migliaia di famiglie di fronte ad un bivio drammatico: finire nelle mani degli usurai oppure perdere la casa all’asta giudiziaria». «Inoltre – prosegue la coordinatrice di CPI – Equitalia persiste nel pignorare beni strumentali e crediti alle imprese. Ma come pensa di riscuotere da un’impresa se le tolgono gli strumenti di lavoro? E che fine faranno i lavoratori? A ciò aggiungiamo anche altri due aspetti, grotteschi: Equitalia applica il tasso medio applicato dalle banche sui prestiti (quindi molto più alto) incassando interessi pesantissimi e, inoltre, preferisce vessare chi magari ha poco da pagare ma ha qualche bene da pignorare piuttosto che i veri delinquenti, cioè i veri milionari che però hanno nascosto i propri beni.E per il futuro c’è un altro rischio: è stata concessa la possibilità a Equitalia di effettuare indagini finanziarie, così nel tempo potrebbe vedersi riconosciuto il potere di pignorare direttamente i conti correnti senza preavvertire il contribuente».
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