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Due persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Rossano (Cs) nell’ambito delle indagini sul decesso di Maria Scalise, 80 anni, avvenuto nei giorni scorsi nella città calabrese. La donna fu trovata agonizzante in un magazzino, in pessime condizioni igieniche. Le persone arrestate sono la nipote della donna, Bia Tramonti, 29 anni, ed il suo convivente Antonio Aiello di 37. Maria Scalise, soccorsa da personale del 118, morì poco dopo il suo ricovero in ospedale. I carabinieri erano stati avvertiti dai sanitari del 118 delle gravi condizioni di Maria Scalise, trovata in un fatiscente magazzino del centro storico della città bizantina.
La donna pesava 35 chilogrammi, non era del tutto cosciente e fu giudicata in stato di «coma per ipotermia da assideramento», ovvero stava morendo di freddo. Portata in ospedale, l’anziana infatti morì il giorno dopo, l’8 febbraio scorso. Nel rapporto dei militari si parla delle condizioni in cui fu ritrovata, con «corpo ricoperto da piaghe di decubito sporche e sanguinanti» e aveva un «pannolone con escrementi di vecchia data».
Il locale in cui fu trovata era «impregnato da puzzo fastidioso e con umidità persistente, le finestre erano vetuste e prive di vetro, il portone d’ingresso non presentava alcuna serratura ed aveva una inferriata superiore priva di vetro». Inoltre «il pavimento era annerito di sporcizia sedimentata e da tempo mai rimossa» e il letto, fatiscente, aveva un «sottilissimo lenzuolo-coperta». I due arrestati, la nipote e il suo convivente, sono entrambi noti alle forze dell’ordine e vivevano con due distinte pensioni, che appartenevano entrambe all’anziana donna. Abitavano in una casa definita «di tutto rispetto», posta a pochi metri dal tugurio in cui fu ritrovata l’anziana.
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