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MARCONIA DI PISTICCI – Una morte prematura, improvvisa e inaspettata. Il dramma vissuto da due genitori, che trovano il corpo esanime del figlio 16enne, riverso nel letto della propria stanza a Marconia di Pisticci. L’intervento dei carabinieri e, sullo sfondo, il timore che il decesso, tecnicamente avvenuto per arresto cardiocircolatorio, possa avere altre e più inquetanti cause, che, come hanno precisato i carabinieri, sono ancora tutte da accertare. E’ stata inevitabile l’apertura di una indagine da parte del sostituto procuratore di Matera, Rosanna De Fraia, sulla morte improvvisa di A.P., queste le iniziali del minore, sulla cui salma trovata ieri mattina, è stata disposta l’autopsia, prevista probabilmente per il pomeriggio di oggi o la prima mattinata di domani. I carabinieri della Compagnia di Pisticci, guidati dal capitano Pietro Mennone, hanno avviato indagini fin da subito, al fine di appurare la verità su un caso dai contorni ancora poco chiari. Gli inquirenti mantengono il più assoluto e doveroso riserbo, ma si indaga anche per stabilire l’eventualità che il giovane sia morto a causa della droga e, qualora fosse confermata questa tragica ipotesi, chi eventualmente avrebbe potuto fornirgli una dose mortale, forse “tagliata” male o con dosaggio superiore alla soglia di tolleranza. Per il momento solo ipotesi da verificare attraverso il riscontro scientifico dell’autopsia, anche perchè non risulta che l’adolescente soffrisse di problemi cardiaci. Ma è anche certo che nella stanza del ragazzo non sono stati trovati nè stupefacenti, nè gli strumenti di solito utilizzati per consumare la droga. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di A.P. e dove abbia trascorso la serata di sabato. Un caso tragico, che ricorda molto da vicino quello accaduto due anni fa, nel febbraio del 2009, al borgo pisticcese di Centro Agricolo, dove il 20enne, Michael Benedetto, fu trovato dai genitori esanime, riverso sul divano di casa. In quel caso le indagini portarono all’arresto in flagranza di reato di un operaio 28enne pregiudicato di Garaguso (anche se l’arresto è avvenuto a Marconia), ritenuto responsabile del possesso ai fini di spaccio di metadone. A prescindere dalla causa della morte del 16enne, l’ambiente giovanile di Marconia si conferma ad alto rischio per lo spaccio e il consumo di stupefacenti, troppo spesso già in tenera età; per questo, fin da ieri, i militari dell’Arma hanno avviato azioni di sensibilizzazione preventiva, soprattutto sullo stupefacente che proviene dalla piazza di Taranto, mercato privilegiato in tutta la fascia jonica del Metapontino. Quella di A.P. è una famiglia perbene, molto conosciuta nella popolosa frazione pisticcese; quindi si esclude ogni ipotesi di acclarato disagio o sofferenza sociale della vittima.

Antonio Corrado

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