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PER Melfi, così come per Cassino, non c’è urgenza immediata di intervenire in quanto si tratta di due stabilimenti che hanno «prodotti attuali e ben accolti dal mercato»: sono queste le parole dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne (in foto), in audizione alla Camera.
Parole «positive» per il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, che però: «Siamo convinti che la Sata di Melfi avrà un ruolo centrale nella galassia Fiat, tanto che si caratterizzi come Italia-centrica quanto che si espanda a livello globale, ma sappiamo che non sono ammesse disattenzioni. Per questo se da una parte ci confortano le parole dell’Ad Marchionne che conferma l’assenza di urgenze di interventi per la presenza di prodotti attuali e ben accolti dal mercato, sappiamo che non è mai troppo presto per ragionare di investimenti e aggiornamenti anche qui, con tutto quello che ne consegue tanto in termini di competitività che di necessità di concertazione».
«Se non è una sorpresa che Melfi sia un punto di forza dell’azienda – ha proseguito il governatore – sarebbe comunque bene iniziare a parlare subito dei programmi per il futuro, tanto per consolidare la posizione di forza dello stabilimento lucano, quanto per costruire intorno alle scelte che si faranno per il nostro sito quella condivisione e quella pace sociale che in altri punti è mancata finendo col rappresentare un punto di debolezza per tutti. Per garantire sviluppo e occupazione è necessario costruire le condizioni che consentano a un’impresa di crescere bene sul territorio. Inoltre il più grande caso industriale della sua storia di uno dei 7 paesi più industrializzati al mondo non può essere liquidato, come sta avvenendo in questo momento, limitandosi a un “muro contro muro” e con la politica che sembra fare da ultras sull’una o l’altra posizione o da spettatrice. E’ importante investire, innovare, stimolare la ricerca, è importante che l’azienda lo faccia, che il sistema, nel suo complesso, ne crei le condizioni. E se Marchionne – ha concluso De Filippo – oggi dice che Melfi non è un urgenza è perché questo è quello che abbiamo fatto noi con Fiat in Basilicata, ma riteniamo che il nostro lavoro non debba fermarsi qui».

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