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I Carabinieri della compagnia di San Marco Argentano hanno arrestato, a seguito di una vicenda di violenza domestica, hanno arrestato R.L., 40 anni, residente in un paese del cosentino. L’uomo nel luglio scorso era stato arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia.
La vicenda si era svolta una sera tra le vie del paese. Due auto a folle velocità frecciavano l’una dietro l’altra, una delle quali guidata da R.L. che cercava di tagliare la strada alla moglie nel tentativo di fermarla. Ma le auto passano proprio nei pressi della locale Caserma dei Carabinieri.
I militari intervenuti prontamente hanno permesso alla donna di rifugiarsi in caserma mentre l’uomo è stato rintracciato poco dopo. L’uomo era stato già denunciato per maltrattamenti in famiglia e minacce. La donna aveva deciso farsi aiutare raccontando la sua vita familiare fatta di minacce e di violenze. Lo stesso R.L., probabilmente anche in preda all’alcool, non aveva fatto mistero della sua indole violenta: «dovete arrestarmi altrimenti l’ammazzo» aveva detto ai Carabinieri. Ma l’uomo probabilmente ignorava che gli elementi raccolti erano più che sufficienti per far scattare le manette.
Arrestato e portato in carcere dopo qualche mese ha ottenuto la misura alternativa degli arresti domiciliari e poteva anche recarsi al lavoro grazie ad una specifica autorizzazione del giudice. Ovviamente, tra le prescrizioni imposte, vi era quella di seguire il più breve percorso tra il luogo di lavoro e la sua abitazione dove doveva tornare senza indugi. Ma non è andata così.
I Carabinieri infatti, a tutela della signora, hanno segnalato che l’uomo, nel rientrare a casa dopo il lavoro, si sarebbe recato proprio dall’ex moglie, nella casa che una volta era coniugale, per minacciarla. I giudici della Corte d’Appello di Catanzaro, prendendo atto di quanto rappresentato dai militari, hanno revocato ogni beneficio e disposto la traduzione nel carcere di Cosenza.
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