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Al palaValentia il Modena non si lascia sfuggire l’occasione e coglie tre punti senza nemmeno sudarseli. Un periodo di salute compromessa per alcuni giocatori che però non giustifica totalmente quello che i giallorossi hanno fatto vedere nei primi due set. Due parziali privi di consistenza agonistica (eccezion fatta per Simeonov l’unico a gettare il cuore e fare punti) con Modena a dettare ritmi e qualità di gioco. Il terzo set, perso ai vantaggi, riabilita almeno la voglia di combattere della truppa di Di Pinto.
Un periodo nero quello giallorosso che adesso segna quattro sconfitte consecutive in campionato (la quinta se si conta anche la coppa Italia) dal quale bisognerà uscire con il lavoro in palestra, col sudore ma anche con l’amore verso lamaglia. La salvezza è largamente conquistata ma le soddisfazioni da regalare alla tifoseria calabrese non devo ritenersi esaurite. Dei singoli giocatori la piena sufficienza va a Simeonov, discreta la prova di Fanuli e Coscione, benino in attacco Anderson (male la sua ricezione) male gli altri, molto male i centrali. Kooistra dall’altra parte della rete ha fatto il bello e il cattivo tempo. Muro da rivedere quello giallorosso: pochi i palloni toccati e male la ricostruzione.
LA POLEMICA
Tutto è accaduto nel terzo set, sul parziale di 17-19 a favore di Modena: l’olandese Kooy, subentrando al cubano di nazionalità italiana Dennis, comportava conseguenzialmente la presenza di ben cinque stranieri sul parquet; «Per chiarezza dei fatti – si legge in un comunicato del club calabrese – il delegato federale sig. Bruno Cataldo comunicava tempestivamente, ma dobbiamo dire inutilmente, al secondo arbitro sig. Perri Giampiero tale irregolarità senza però sortire alcun effetto».
Un pasticcio, insomma, che lascia l’amaro in bocca ai tifosi e ai dirigenti di Vibo e che lascia allibito il presidente dei calabresi, Pippo Callipo. «Ciò che è accaduto ieri sera in un campionato di A1 ha proprio dell’incredibile – ha detto il numero uno della Tonno Callipo – anche perchè tale situazione poteva essere risolta nell’immediatezza, nonostante le vibrate proteste di tutta la panchina e del capitano vibonese su ciò che stava accadendo e che chiaramente non è sfuggito proprio a nessuno. Mi chiedo quale debba essere il ruolo del delegato federale, se non quello di segnalare ciò che avviene, ma la cosa ancora più grave è che il suo tempestivo intervento non sia stato neanche preso in considerazione dal secondo arbitro».
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