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I Carabinieri del comando Provinciale di Reggio Calabria ed il NOE, su richiesta della Procura, hanno sequestrato tre società impegnate nella raccolta, gestione e smaltimento di rifiuti speciali, tutte con sede legale nel capoluogo e 21 mezzi, per valore quantificato in 7 milioni di euro.
I reati contestati a 22 persone, riguardano la realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali non pericolosi (materiali edili da demolizione provenienti da cantieri), traffico di rifiuti, realizzazione di lavori di terrazzamento di terreni a scopo agricolo in assenza dei titoli autorizzativi, gestione e trasporto non autorizzati di rifiuti speciali non pericolosi.
Le indagini hanno permesso di scoprire che le ditte avevano realizzato, nei terreni di proprietà adiacenti il sito aziendale, una discarica abusiva, occultata attraverso la realizzazione di terrazzamenti per uliveti.
È stata documentata la gestione e il trasporto non autorizzato di 850 tonnellate di rifiuti effettuata con mezzi e società non in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
Nell’ambito dell’operazione, è stato sequestrato anche un bar-ristorante interno all’aeroporto di Reggio. I carabinieri hanno sequestrato il patrimonio mobiliare ed immobiliare delle società Idroterm, Iroterm srl (tra le cui attività c’è anche il bar-ristorazione dell’aeroporto) ed Eko Mrf, oltre a 21 mezzi d’opera, conti correnti e altri beni facenti capo alle stesse società, per un valore quantificato in sette milioni di euro.
Le indagini sono partite grazie alla visione di alcune foto su un normale sito di consultazione di mappe satellitari, «Bing Maps». Dalle foto gli investigatori si sono accorti che all’interno dell’area di proprietà della ditta Eko Mrf, un camion scaricava materiale edile su un costone della collina.
Gli investigatori hanno accertato che un intero vallone era stato riempito con materiale di scarto di lavori edili. Per nascondere la discarica, secondo gli investigatori, l’amministratore della Eko Mrf, Bruno Martino, nel 2005 aveva presentato una dichiarazione di inizio attività di realizzazione di terrazzamenti per la realizzazione di un uliveto. Inoltre, secondo l’Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura, la realizzazione della discarica aveva creato concreti rischi idrogeologici. Da un sopralluogo sull’area, i carabinieri hanno constatato l’affiorare in superficie di rifiuti speciali non pericolosi da demolizione quali parti di pilastri in cemento, reti plastiche impiegate sui cantieri, residui bituminosi, legnami. Nel corso delle indagini sono emerse anche una serie di irregolarità nella gestione ed il trasporto di rifiuti verso la Eko Mrf. Da qui il sequestro di 21 mezzi di proprietà di 16 distinte aziende operanti a Reggio Calabria che conferivano i rifiuti alla Eko Mrf.

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