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POLICORO – Si è appena conclusa la tre giorni dell’assemblea annuale della commissione regionale Lucani all’estero presieduta da Antonio Di Sanza (in foto), nella quale sono presenti i rappresentanti delle associazioni riconosciute dalla Regione Basilicata. E’ lo stesso Di Sanza che entra nel merito delle questioni.
Ma cos’è questa commissione?
«E’ un organismo che serve a riconoscere i tanti corregionali sparsi nel mondo e nello stesso tempo creare uno spazio e un momento di confronto e di raccordo con la loro terra di origine. Essa è stata istituita con legge regionale 16 del 2002 con successive modifiche ed integrazioni. In pratica la commissione è un modo per tenere ancorati i corregionali alla Basilicata, terra dalla quale molti di loro sono partiti in varie epoche della storia per cercare fortuna altrove».
Ma per lei cosa deve svolgere nei particolari?
«La funzione è quella di consulente, per semplificare sia per l’emigrazione che per l’immigrazione nella nostra Basilicata. Un censimento vero e proprio non è stato fatto per verificare il numero dei lucani emigrati, ma orientativamente siamo nell’ottica di 600 mila, che arrivano ad un milione se consideriamo gli “indiretti” lucani”. Insomma un’altra Basilicata è presente oltre i confini geografici riconosciuti. Le associazioni regolari sono 170 presenti in 21 nazioni e in tutti e 5 i continenti ci sono lucani residenti».
Quali le iniziative previste?
«Tra le linee guida del piano annuale e triennale discusso e approvato nella tre giorni (dal 3 al 5 febbraio) presso l’Orohotel ci sono: la creazione di un sito web che ci metta tutti in contatto, l’intensificazione degli scambi culturali con una sorta di Erasmus in salsa lucana, che io chiamo Horatius, e poi studio delle loro esigenze che poi vengono portate all’interno dell’ente regione. Cerchiamo in questo modo di non lasciare solo nessuno almeno tra quelli che entrano a far parte di un’ associazione. Anche se il sogno è quello di poter vedere votare questi nostri corregionali per il rinnovo del consiglio regionale».
I lucani nel mondo come sono sparsi?
«Il Paese con più lucani nel mondo è l’Argentina con 40 associazioni. In Europa è la Svizzera in Europa con 17. Mentre in Italia la Regione dove ci sono più lucani è il Piemonte in Italia con 14 associazioni. Grazie a questi numeri si può pensare anche a un turismo di ritorno e sociale che guardi ai giovani».

Gabriele Elia

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