3 minuti per la lettura
Sei progetti di ricerca per l’innovazione e lo sviluppo del Mezzogiorno, con un investimento di circa 50 milioni di euro in tre anni, finanziati dalla legge di stabilità del 2010, sono state presentate oggi a Reggio Calabria dal Consiglio nazionale delle ricerche. A margine delle presentazione, il presidente del Cnr, Luciano Maiani (in foto), ha parlato degli effetti pratici dell’iniziativa.
«Noi – ha detto – abbiamo predisposto dei progetti che stiamo discutendo e che sono aperti alle imprese ad istituti universitari, insieme con l’Enea che è coinvolto in questa operazione. Penso che siamo pronti per partire. In questo caso le Regioni non sono direttamente coinvolte, se non a livello di discussione e di confronto. Ma naturalmente – prosegue Maiani – il Cnr partecipa a tutta una serie di progetti che partiranno con i Pon ed i Por e, quindi, le Regioni interverranno con un ruolo di primo piano. Le imprese sono assolutamente essenziali – ha continua il Presidente del Cnr – perchè alla fine parliamo di sviluppo: di trasportare, tradurre la ricerca e l’innovazione per le imprese».
I progetti, ha spiegato, riguarderanno sei importanti settori: energia, ambiente (in particolare il mare), l’agroalimentare, il Mady in Italy, la medicina e lax medicina innovativa. «Sono temi – ha detto Maiani – su cui l’innovazione può veramente sviluppare nel Mezzogiorno nuove imprese e, quindi, rilanciare l’economia». Circa le ricadute che si avranno sulla regione, il Presidente del Cnr ha sottolineato che «la Calabria fa parte integrante del Mezzogiorno. E numerosi istituti della Calabria partecipano a queste imprese. Poi c’è un discorso a parte: abbiamo un accordo quadro con la Calabria, che sta entrando in una fase esecutiva e la settimana prossima firmeremo un accordo con l’assessore Aiello che fa parte del nostro orizzonte a pieno titolo. Oggi vogliamo rilanciare il nostro impegno – ha continuato – affinchè Amministrazioni e imprese destinino sempre maggiori risorse all’attività di ricerca e di innovazione che costituiscono un nostro preciso impegno oltrechè un elemento ineludibile per lo sviluppo di questa parte del Paese.
I progetti riguardano le tecnologie avanzate per l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, la geotermia per la produzione elettrica, la gestione sostenibile della fascia costiera, il ‘Made in Italy’ agroalimentare e i farmaci innovativi. «La scelta del Governo di affidare al Cnr il coordinamento dei fondi per progetti legati allo sviluppo del Mezzogiorno ci inorgoglisce – ha detto Maiani – e sapremo svolgere questo compito forti dell’approccio meritocratico che ci consente risultati di qualità internazionale, di una rete scientifica diffusa in modo capillare e coordinato nelle Regioni del Sud, e di una solida esperienza di collaborazione con università, enti di ricerca, industrie, istituzioni e tessuto sociale locali». Il Cnr al Sud conta 35 sedi principali di Istituti di ricerca, 72 sedi secondarie e sei aree di ricerca, con 2.241 unità di personale addetto alla ricerca su 2.522 totali (solo l’11% di personale amministrativo). Il Cnr è il maggior ente di ricerca nazionale ed è un motore di sviluppo per il Mezzogiorno. Oggi, in occasione della presentazione dei primi sei progetti – ha aggiunto Maiani – vogliamo rilanciare il nostro impegno affinchè Amministrazioni e imprese destinino sempre maggiori risorse alle attività di ricerca e innovazione che costituiscono un elemento ineludibile per lo sviluppo di questa parte importante del Paese. Chiediamo anche al Governo, e in particolare al Ministero del Tesoro e al Miur, di continuare a credere in questa nostra azione per il Mezzogiorno e a sostenere con nuovi investimenti le nostre attività».
Le ricerche affiancheranno le azioni previste dal Quadro strategico nazionale 2007-2013, cui fanno riferimento i progetti Pon e Por attivi nelle quattro regioni dell’obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), estendendo il proprio campo di azione alle altre aree-obiettivo previste dall’articolo 44 della Legge finanziaria 2010 e integrandosi con la rete degli istituti Cnr presente sull’intero territorio nazionale per il necessario raccordo Sud-Nord e per la proiezione internazionale del Mezzogiorno.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA