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Video e immagini pedopornografiche in una cartelle che il Consulente tecnico d’ufficio, nominato dalla Procura, aveva tirato fuori dall’hard disk del personal computer di Raffaele De Lapa, 50 anni, operatore giudiziario presso la sezione distaccata di Chiaravalle Centrale del Tribunale di Catanzaro. L’uomo è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini, per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, emesso dal sostituto procuratore Carlo Villani (nella foto), che per mesi ha lavorato al delicato caso, con il supporto di un perito che ha analizzato a campione gli oltre 72 mila file, tra immagini e filmati, che erano stati sequestrati a casa dell’indagato.
L’uomo avrebbe anche, in almeno due occasioni, utilizzato l’utenza attivata a nome del ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione penitenziaria, per accedere a siti pornografici e pedopornografici.
Gli accessi, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti fino a luglio del 2009, data in cui è partita l’indagine della Procura di Catanzaro. Questa la ricostruzione accusatoria contro la quale l’operatore giudiziario avrà la possibilità di difendersi, chiedendo entro venti giorni, a partire dalla notifica del provvedimento di conclusione delle indagini, di essere interrogato o depositando memorie difensive finalizzate a ribaltare la verità processuale.
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