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Rocco Antonio Gioffrè, di 76 anni, ritenuto uno dei boss dell’omonimo clan di Seminara, è morto stamani per cause naturali in ospedale a Messina dove era stato ricoverato, a seguito di un trasferimento dal carcere della stessa città, a causa delle precarie condizioni di salute. Gioffrè, detto «U’ndolu», nomignolo attribuito alla sua famiglia per differenziarla da altri omonime della stessa cittadina, era stato arrestato nel novembre del 2007 in seguito all’inchiesta denominata Topa della Dda di Reggio Calabria e condannato per associazione mafiosa e voto di scambio. Nell’ambito dell’operazione vennero arrestati il sindaco ed il vicesindaco di Seminara e successivamente il Comune venne sciolto. Nel 2009 Gioffrè venne raggiunto da una nuova ordinanza di custodia nell’ambito dell’inchiesta Artemisia che aveva messo in ginocchio i clan locali protagonisti di una faida. Il nome di Rocco Antonio Gioffrè, come risulta da un’intercettazione fatta nella sua auto, era emerso anche in relazione all’incontro tra le famiglie mafiose dopo la strage di Duisburg nella quale vennero uccise sei persone. Il boss aveva partecipato all’incontro durante i festeggiamenti in onore della Madonna di Polsi, in Aspromonte, e che avrebbe portato ad un armistizio tra le famiglie coinvolte nella faida di San Luca dei Pelle-Vottari e Nirta Strangio.
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