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– E’ slittato ancora di qualche settimana – e avverrà probabilmente entro la fine del prossimo mese di febbraio – il deposito della perizia genetico-forense sui reperti acquisiti nel corso dell’inchiesta sull’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, scomparsa nel 1993 e il cui cadavere è stato ritrovato il 17 marzo dello scorso anno nel sottotetto della Chiesa della Trinità del capoluogo. L’indagine sul Dna è stata affidata l’8 ottobre scorso dal gip di Salerno Attilio Franco Orio a due ufficiali dei carabinieri – il tenente colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, e il maggiore Andrea Berti, comandante della sezione biologica del Ris di Roma – i quali hanno chiesto ed ottenuto un differimento del termine per il deposito della loro perizia collegiale. I reperti recuperati nel corso dell’indagine sono già stati sottoposti ad accertamenti di natura genetico-forense dal prof. Vincenzo Pascali, il quale ha escluso la presenza, tra il materiale esaminato, del Dna dell’unico indagato, Danilo Restivo, accusato del delitto di Elisa Claps e detenuto in Inghilterra per un altro omicidio. L’indagine peritale, tuttavia, è stata ritenuta in parte incompleta ed in parte insufficiente dalla Procura, che ha chiesto ed ottenuto la nuova perizia, affidata ai due ufficiali del Ris. Sulla vicenda della scomparsa di Elisa Claps, inoltre, non ha trovato conferma in ambienti giudiziari salernitani una indiscrezione di stampa secondo la quale il cadavere della ragazza era stato già individuato nel 2008 da una sacerdote del Congo che ha svolto per un periodo il suo ministero alla Chiesa della Santissima Trinità di Potenza.

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