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NELL’ambito del 1° Censimento Nazionale del Nibbio reale (Milvus milvus) svernante, 20 rilevatori rappresentati da ornitologi, birdwatchers e appassionati di rapaci provenienti dalla Lucania, Puglia, Calabria e Toscana hanno condotto ricerche sul campo in molte aree della Basilicata già note per la discreta concentrazione di nibbi reali in vari periodi dell’anno. Per la stima degli individui che sostano durante i mesi invernali i giorni ufficialmente fissati erano l’8 e il 9 gennaio 2011 ma sono stati effettuati importanti conteggi anche il giorno successivo. Questa iniziativa è nata nell’ambito di un programma di monitoraggio internazionale della specie promosso dalla Lpo (Ligue pour la Protection des Oiseaux) francese che ha stimolato anche gli ornitologi italiani ad avviare analoghe iniziative nelle proprie regioni. L’iniziativa è stata coordinata da Matteo Visceglia ed Egidio Fulco ed ha visto il coinvolgimento e la partecipazione dei seguenti organismi: De Rerum Natura, Studio Naturalistico Milvus, Associazione per la Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti/ Altura, Lega Italiana per la protezione degli Uccelli/ Lipu, Sulle Orme degli Argonauti, Centro Recupero Animali Selvatici/ Cras di San Giuliano, Cooperativa Nova Terra/Centro Recupero Animali Selvatici/Cras di Pignola.
Un particolare ruolo è stato svolto da Guido Ceccolini, direttore del Cerm/Centro Rapaci Minacciati, che ha stimolato e coordinato il monitoraggio a livello nazionale curandoi rapporti con i colleghi francesi promotori dell’iniziativa. Matteo Visceglia ed Egidio Fulco, coordinatori regionali di questoprogetto, aconclusione del censimento hanno dichiarato: «Lo scopo principale del monitoraggio che abbiamo promosso ed effettuato in Basilicata è stato quello di ottenere una stima, riferita ad un campione di siti da noi conosciuti e frequentati dalla specie, della popolazione svernante del Nibbio reale nelledue province lucane.
I dati scientifici emersi da studi precedenti da parte di vari ornitologi già mettevano in risalto l’importanza primaria della Basilicata rispetto al resto d’Italia sia per quello che concerne la popolazione nidificante che quella svernante. Uno dei metodi più efficaci per avere un quadro abbastanza chiaro della consistenza del numero di individui che trascorrono l’inverno nellenostre areeè quello di attendere il tramonto e censire gli esemplari nel momento in cui si radunano in particolari aree per trascorrere la notte insieme su alcuni alberi (roosting). Tale metodo è applicabile solo in quelle aree di cui sono già note buone concentrazioni di esemplari che fanno preludere a successivi assembramenti serali. Le aree sottoposte a monitoraggio sono state in tutto 14 e il numero complessivo degli esemplari effettivamente contati si avvicina ai 700 individui, il più alto d’Italia, con dormitori comuni che ospitavano da un minimo di 8 individui ad un massimo di 160.
Questo dato, che sicuramente presenteremo al prossimo Convegno Nazionale di Ornitologia che si svolgerà a settembre in Emilia Romagna, conferma ancoraunavolta che la Basilicata può a tutti gli effetti essere considerata la “terra dei nibbi reali”.
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