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Un vero e proprio massacro; i fratelli Grisi, Alfredo, di 39 anni, e Giuseppe, di 40, le due vittime, e Francesco, di 42, rimasto ferito.
Tutto scaturito da una lite per questioni di soldi all’interno della rivendita di scooter nella centralissima via Cappuccini, e a sparare sarebbe stato Gianfranco Giordano, di 39 anni, fratello del titolare, Antonio.
Gianfranco è noto alle cronache, in particolare, essendo imputato, sia pure a piede libero, con le accuse di associazione mafiosa e narcotraffico, nei processi Tramontana e Herakles. Proprio Antonio, ieri interrogato a lungo dagli ispettori della Mobile, avrebbe avuto una discussione con i fratelli Grisi all’interno del negozio. Forse i Grisi incolpavano Antonio di aver pagato con degli assegni a vuoto dei quadricicli venduti da loro.
Secondo le ricostruzioni i due fratelli, avevano deciso di vendere i quadricicli, ma forse proprio la compravendita non è andata a buon fine. Fuori dal negozio aspettavano altri due cutresi, l’avvocato Rosario Mattace, di 37 anni, e Francesco Frontera, di 36, noto alle cronache per essere un imputato del processo Scacco Matto. La lite è degenerata in maniera irreparabile al sopraggiungere di Gianfranco. Sarebbe stato lui a fare fuoco con una pistola calibro 9. Otto i colpi sparati contro i fratelli Grisi, che tentavano di trovare riparo nell’area dell’esercizio commerciale adibita a uffici.
Quando gli investigatori sono arrivati hanno trovato tre corpi a terra e il locale sottosopra, con gli scooter nuovi esposti caduti sul pavimento.
Gianfranco Giordano si è reso irreperibile mentre il fratello è stato torchiato a lungo in Questura nella veste di persona informata sui fatti. Stessa sorte è toccata a Frontera, dopo di lui.
Anche le vittime erano già note alle forze dell’ordine, a vario titolo, per episodi di droga, estorsione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A Cutro non si vedevano da una vita i Grisi, essendo emigrati nel Veronese, ma a Cutro i Grisi hanno parenti. I rilievi sui corpi sono stati eseguiti dal medico legale Massimo Rizzo. Sul posto è giunto anche il procuratore della Repubblica preso il Tribunale di Crotone, Raffaele Mazzotta.
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