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“Pur comprendendo le difficoltà che incontra il presidente Scopelliti nel cercare di riformare la sanità calabrese dopo decenni di sprechi e inefficienze, non è possibile condividere l’approccio meramente ragionieristico che emerge dai provvedimenti dello stesso commissario ad acta per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario. Il nuovo regolamento sull’esenzione ticket, di cui abbiamo denunciato le iniquità, ne è la dimostrazione lampante”.
Scrivono così i due consiglieri regionali del Pd Carlo Guccione e Bruno Censore intervenendo sulla questione dei ticket sanitari: “Il decreto sui ticket – prosegue il testo – che colpisce le fasce sociali deboli che finora avevano goduto dell’esenzione per tutti i redditi Isee sotto i 10.000 euro, è genericamente motivato dalle esigenze correlate al Piano di rientro, e probabilmente ha l’obiettivo di spingere alla diminuzione dell’uso di farmaci e quindi di ridurre la spesa farmaceutica. La nostra proposta è di sospendere il decreto in questione, verificare l’incidenza del precedente regolamento rispetto alla spesa farmaceutica, poiché nel provvedimento non si accenna affatto a queste eventuali verifiche, e dunque capire se è veramente inevitabile un ulteriore aggravio da caricare sulle spalle dei cittadini e, solo se così fosse, intervenire, ma con maggiore equità sociale. Per fare ciò resta necessario tornare a fare riferimento all’indicatore Isee che certifica la condizione economica non del singolo ma dell’intero nucleo familiare.
Un altro provvedimento sicuramente discutibile è quello riguardante le tariffe per le prestazioni di ambulanza e di elisoccorso (n. 38 del 17 dicembre). Per ciò che concerne l’ambulanza, se l’emergenza si rivela “inappropriata”, cioè non è seguita da ricovero, viene previsto che il cittadino che ha usufruito del servizio è costretto a pagare cifre eccessive. Questo è un altro odioso balzello che viene caricato sull’utente, che non può essere in grado di valutare la gravità dell’emergenza per cui richiede l’intervento dell’ambulanza. Ciò è profondamente ingiusto. Come è ingiusto, d’altra parte, quello che il decreto prevede per l’elisoccorso, per il quale in caso di intervento “inappropriato” a pagare sarà il medico che ha richiesto l’intervento. Così non si responsabilizza né l’utente né l’operatore sanitario, ma piuttosto si incute una paura nei medici e nei pazienti che non consentirà di valutare le emergenze con lucidità. In ultimo, va segnalato un altro paradosso: il decreto, a meno che non si tratti di un errore che va corretto al più presto, ha un efficacia retroattiva (1 gennaio 2010) che rappresenta un’evidente ingiustizia verso chi ha usufruito dei servizi di ambulanza e di elisoccorso prima che fossero stabilite le tariffe in questione. E’ necessario, invece, che sia la sanità territoriale a svolgere al meglio le sue funzioni di base per evitare che i costi di emergenze inappropriate ricadano sui cittadini o sui medici di pronto intervento.
Alla luce del fatto che la maggioranza di centrodestra guidata da Scopelliti sembra molto più interessata a far passare norme vergognose come quella sull’incompatibilità – che non fa altro che aumentare i privilegi dei consiglieri regionali – piuttosto che a riformare la sanità calabrese all’insegna dell’efficienza e dell’equità sociale, il Pd calabrese lavorerà per coinvolgere i cittadini e l’opinione pubblica in iniziative miranti a chiedere la modifica del regolamento sui ticket e sulle emergenze e la cancellazione della norma che elimina le incompatibilità dei consiglieri regionali con la carica di sindaco, assessore e presidente di Provincia”.
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