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Cresce il malumore e la rabbia nel mondo arbitrale dopo i numerosi episodi di violenza sui campi da gioco. Direttori di gara e presidenti di sezione, alla riunione di ieri sera, a Catanzaro, hanno annunciato anche un gesto eclatante al prossimo episodio di violenza, vale a dire la sospensione dei campionati.
Ci si aspetta qualcosa di concreto dalla Lega Nazionale Dilettanti, perché finora non si è riusciti a dialogare per come si sperava e molto probabilmente si chiederà l’intervento del presidente nazionale Nicchi.
Il gesto di incrociare le braccia al prossimo episodio e di non arbitrare più, inoltre, sarebbe un modo eclatante per richiamare a livello mediatico l’attenzione su un problema gravissimo e che sta emergendo in tutta la sua interezza, fermo restando che c’è anche da fare i conti con quel che non emerge.
Le sanzioni inflitte in settimana dal Giudice sportivo da un lato portano a galla ciò che succede sui campi della Calabria, ma dall’altro costituiscono solo la punta dell’iceberg. Se, infatti, di certi episodi si viene a conoscenza perché arbitri, assistenti e commissari di campo scrivono tutto nel referto arbitrale, capita spesso che giovani direttori di gara, magari alle prime armi, vengono minacciati e gli viene loro intimato di non scrivere nulla di ciò che gli è accaduto nel chiuso dello spogliatoio. Così facendo, diversi ragazzi animati da passione devono assorbirsi le botte e le minacce e quindi, non potendo denunciare per paura di subire ritorsioni, finiscono per abbandonare la carriera arbitrale. Non è solo la violenza fisica il problema, ma c’è anche da fare i conti con l’ambiente ostile e con un clima di diffusa minaccia che non aiuta, soprattutto nei tornei minori.
Ai vari presidenti di sezione viene chiesto di arruolare giovani, ma spesso ragazzini di 15, 16 anni vengono inviati a dirigere gare di Terza categoria dove si trovano a dover operare in condizioni veramente difficili. E spesso sono proprio i genitori, che li accompagnano e vedono e sentono inorriditi ciò che succede sui campi di calcio, a spingere affinché abbandonino sul nascere la carriera arbitrale.
E’ necessario trovare una soluzione, che passi, magari, anche attraverso il gesto eclatante di sospendere i campionati al prossimo episodio di violenza. Tutti fermi, insomma, dall’Eccellenza in giù. Un blocco che riguarderebbe anche i campionati giovanili, per un totale di circa 300 partite. In tal senso, però, bisognerà trovare un accordo con la Figc e anche con l’intervento del presidente Nicchi. E ieri sera di questa cosa se n’è discusso nel corso di una riunione durata a lungo, dalla quale si spera sia uscito fuori qualcosa di positivo.
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