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La delegazione era composta dal presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, Andrea Geremicca, dal presidente dello Svimez Adriano Giannola, dal presidente della Fondazione Sud, Carlo Borgomeo e dai giornalisti Marco Esposito e Luciano Cerasa.
“Abbiamo trovato nel capo dello Stato un interlocutore attento e partecipe – ha dichiarato Pittella al termine dell’incontro – al quale abbiamo sottolineato la necessita’ che il Mezzogiorno torni nell’agenda politica del paese, contrastando con un’operazione-verita’ la tendenza invalsa in ampi settori dell’opinione pubblica, grazie anche a una propaganda irresponsabile e dissennata, di considerare le Regioni del sud come una palla al piede dalla quale ci si dovrebbe liberare per far uscire il Settentrione produttivo dalla crisi’’.
“E’ un abbaglio che rischia di condannare per molti anni l’intero paese alla stagnazione e al sottosviluppo economico e sociale – ha sottolineato Pittella – l’autocritica sulle insufficienze della classe dirigente meridionale e’ doverosa, come il sottolineare le responsabilita’ della classe dirigente settentrionale in molti mali che affliggono il sud, ma occorre essere consapevoli che il Mezzogiorno e la proiezione mediterranea sono i principali spazi di crescita a disposizione per riportare l’Italia su un sentiero di crescita robusta e duratura’’. ‘’Mentre il Sud si allontana dal Nord e il Nord dall’Europa si pretende di stendere una sorta di cintura sanitaria per isolare la parte “malata” e irrecuperabile dalla parte sana, come con il federalismo tratteggiato dalla riforma in discussione in Parlamento, del quale cominciano a emergere tutte le incongruenze e i limiti di fattibilita’’ ha concluso l’europarlamentare.
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