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Un bar nel centro di Reggio Calabria, del valore di 150 mila euro, è stato sequestrato dalla polizia a Luciano Lo Giudice, di 37 anni, esponente dell’omonima famiglia della ‘ndrangheta. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Reggio, su richiesta del Questore. Lo Giudice era stato arrestato il 19 ottobre del 2009 in esecuzione di un’ordinanza cautelare, con l’accusa di avere intestato a prestanome parte del suo patrimonio mobiliare ed immobiliare al fine di eludere le norme in materia di misure di prevenzione. Inoltre, il 17 dicembre scorso, ha avuto notificato un nuovo provvedimento restrittivo per lo stesso reato, sulla base delle dichiarazioni del fratello, Antonino, ritenuto a capo dell’omonima cosca, e che ha iniziato a collaborare con la magistrattura dopo essere stato arrestato accusandosi, tra l’altro, di essere l’organizzatore degli attentati alla Procura generale di Reggio Calabria e all’abitazione del procuratore generale Salvatore di Landro, e del ritrovamento di un bazooka davanti alla Dda di Reggio Calabria. Oggi, in base alle indagini del personale della Divisione anticrimine della Questura sono state sequestrate le due società che gestiscono il bar rosticceria «Caffè Garibaldi» su Corso Garibaldi, per l’accusa riconducibile a Luciano Lo Giudice, la cui gestione sarà curata dai custodi amministratori nominati dal Tribunale misure di prevenzione.
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