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Catanzaro non era la sua città perché lui era tarantino di nascita, ma a Catanzaro Albano aveva però deciso di vivere affermandosi come imprenditore e come uomo di sport. Nella Basilica dell’Immacolata stracolma l’ultimo saluto al presidente che ha scritto le pagine più belle del calcio catanzarese. Tra i tanti intervenuti anche una rappresentanza della società. C’era il tecnico Tonino Aloi, il preparatore Giorgio Scarfone, i calciatori Ciano e Di Meglio, Saverio Arena e Franco De Santis dello staff medico ed il segretario Nazario Sauro. Presente anche una rappresentanza delle squadre giovanili dell’Fc. Dei “vecchi” giallorossi c’erano Gianni Improta, Fausto Silipo, Adriano Banelli. E non é voluto mancare neanche il presente ed il passato del Cosenza calcio. Tra i banchi della Basilica il presidente Paolo Fabiano Pagliuso e l’ex presidente dei rossoblù Giuseppe Carratelli.
Giuseppe Scopelliti ha così commentato la scomparsa di Albano che era «un uomo al quale mi sentivo legato da grande affetto. La sua figura di politico serio è stata, negli anni passati, un riferimento per la destra calabrese».
Il resto della prima squadra era invece sul terreno del Ceravolo, agli ordini del tecnico Rosario Salerno, per la consueta seduta di allenamento e qualcuno dei calciatori, non avrebbe voluto mancare ai funerali di Albano, ed ha lamentato una certa superficialità nell’organizzare i due appuntamenti. Domenica prossima la trasferta in terra campana contro il Neapolis Mugnano. La prima delle otto in calendario. Sino a ieri pomeriggio nessuno dei dirigenti aveva informato la squadra della partenza di fine settimana. A Catanzaro intanto, si vive alla giornata: i soci non finanziano più le casse della società e la squadra soffre la mancanza dello stretto necessario per poter svolgere al meglio il lavoro. Non c’è l’abbigliamento sportivo e non c’è l’occorrente per la lavanderia. Oggi ad esempio non ci sarebbe la solita doppia seduta perché la squadra non dispone di una parure di magliette di ricambio.

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