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Tra ieri e stamattina sono arrivate al porto di Gioia Tauro otto portacontainer ed altre quattro arriveranno nel pomeriggio. E’ ripreso regolarmente il normale volume di traffico dello scalo che si mantiene ai livelli normali malgrado dal primo gennaio non sia più in vigore la riduzione del 90 per cento delle tasse di ancoraggio che era stata decisa dall’Autorità portuale per contrastare la concorrenza degli scali del nord Africa, Port Said e Tangeri in primo luogo.
È sempre alta però la preoccupazione dei 1.200 lavoratori per il futuro del porto, anche dopo la presa di posizione di ieri della Medcenter che, pur precisando che non è stata mai attivata la cassa integrazione, ha sottolineato quanto “siano urgenti e necessarie le azioni richieste al Governo nazionale e regionale per consolidare ed ampliare una attività ad alta intensità di investimenti e di occupazione messa in discussione dalla agguerrita concorrenza dei porti del Nord Africa”.
Un parola di chiarezza, in questo senso, dovrebbe arrivare dagli incontri di domani a Reggio Calabria, nella sede di Confindustria, tra la Medcenter ed i sindacati e di venerdì a Catanzaro nella sede della presidenza della Regione, convocato dal vicepresidente Antonella Stasi.
PROTESTANO GLI OPERAI DELLA ZEN YACHT
Tre operai della Zen Yacht, azienda che opera all’interno dell’area portuale di Gioia Tauro, sono sul tetto del capannone da stamane per protestare contro il licenziamento. Secondo quanto si è appreso, questa mattina i 4 lavoratori avrebbero ricevuto una lettera con il preavviso di licenziamento. La Zen è una società che produce imbarcazioni di lusso. Nel 2009 era entrata in conflitto con l’Autorità portuale che non le aveva concesso la possibilità di gestire un piccolo specchio d’acqua sul quale poter lavorare e varare le imbarcazioni in costruzione.
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