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“E’ assai singolare che IdV utilizzi un dirigente di “ultima fila” per dare una lezione di morale ai comunisti proprio alla vigilia dell’ufficializzazione del nuovo acquisto al consiglio comunale di Potenza e dopo una riunione del comitato regionale del partito che – dicono i giornali – è stato di “scontro interno” proprio sulla questione morale, confermando la valutazione politica di Nardiello sull’operazione campagna acquisti che, dopo la campagna cessione con i noti parlamentari passati da IdV alla fiducia di Berlusconi e la fuoriuscita di Radice, non è solo una prerogativa di Berlusconi”.
E’ quanto sostiene la segreteria cittadina di Potenza del Pdci-Fds replicando a Cantisani (nella foto) che – si legge nella nota – “non sa quello che dice perché evidentemente è stato immolato dalla numenklatura del suo partito pur di tentare una difesa improponibile. Le parole di Cantisani si rivoltano come un boomerang contro chi le ha pronunciate perché in un partito nel quale in pochi anni sono entrati ed usciti esponenti ex Udeur, ex Pd, ecc. non si può certo fingere che l’etica è un valore serio. Come testimonia il dibattito in corso tra la base di IdV dopo la lettera dai toni forti di De Magistris e – è scritto nella nota – la divisione interna ad IdV. Francamente, siamo curiosi di vedere con quale faccia i dirigenti di IdV domani incontreranno i giornalisti per spiegare una strategia che, demagogicamente, punta sempre più all’elettorato dei comunisti, come dimostra la posizione di sostegno alla Fiom sulla “questione Fiat” salvo però a dividere il partito tra chi segue Di Pietro nel recupero di consensi a sinistra e chi invece preferisce i consensi moderati. A Cantisani regaleremo una raccolta di scritti di Berlinguer in modo che prima di parlare sappia di cosa parla, specie di quei valori che da noi valgono sicuramente, come testimoniamo quotidianamente con coerenza, più di quelli del suo partito”.
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