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L’INTESA definitiva per lo stoccaggio del gas in Valbasento ancora non c’è, ma un
accordo preventivo tra Geogastock e Regione Basilicata, a quanto pare, sì. Dopo i comuni di Salandra, Ferrandina e Pisticci, in cui ricadono i pozzi interessati dal progetto, anche la Regione Basilicata avrebbe ottenuto la promessa di un assegno di tre milioni di euro a titolo di compensazione ambientale. Nessun atto ufficiale, solo indiscrezioni, ma tutte molto fondate. D’altra parte l’assessore regionale all’Ambiente Agatino Mancusi, in un recente incontro sulla Valbasento organizzato a Ferrandina dal Psi, non aveva fatto mistero di aver riaperto il
confronto con la società del gruppo Avelar “nel tentativo di ottenere i maggiori vantaggi possibili per il territorio” e rimediare all’accordo al ribasso sottoscritto dai sindaci nel giugno 2010.

Una linea, quella della trattativa economica disgiunta dall’esame di merito del progetto, checontinua a non piacere alle associazioni ambientaliste.
«Circolerebbe, nella piazze affari di Londra e di New York una nuova barzelletta sul ruolo della politica regionale nell’affaire gas russo in Basilicata, a latere delle rivelazioni di Wikileaks circa interessi privati. Se ciò fosse vero, sarebbero avvalorate le voci circolanti in ambito locale circa l’ennesima trattativa segreta tra Regione Basilicata e Geogastock spa, che in cambio dell’autorizzazione ambientale riceverebbe un ulteriore assegno di 3 milioni di
euro, dopo i primi 3 milioni promessi ai comuni di Ferrandina, Pisticci e Salandra». E’ la denuncia di Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) e Ambiente e Legalità. Dunque, si chiedonogliambientalisti: «L’unico ostacolo per dare l’assenso al progetto di stoccaggio è di natura economica.

Dal punto divista ambientale, nessun problema? Ma allora perché gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata dovrebbero esprimere pareri positivi tecnico-ambientali, di loro competenza, subordinandoli ad un accordo economico? Il Pd (di Ferrandina?) – bisogna riconoscerlo con sincerità – pare
aver già risposto al nostro interrogativo, affermando qualche mese fa che “il Pd ritenendo, assolutamente insoddisfacente l’accordo al ribasso stipulato dall’ex sindaco di Ferrandina Ricchiuti, ha fatto sentire la propria voce tramite i propri rappresentanti istituzionali e di partito a livello regionale, per riaprire un tavolo di confronto con la società concessionaria al fine di ottenere un più ampio e sostanziale riconoscimento compensativo per Ferrandina
e per gli altri comuni interessati, all’interno di un vero e proprio pacchetto Val Basento” ».

Da qui il secondo accordo segreto che sarebbe scaturito da un incontro tra la Direzione del Dipartimento Ambiente e Attività Produttive della Regione Basilicata e Geogastock. «Ma il Dipartimento Ambiente – osservano le due associazioni – non dovrebbe invece occuparsi, esclusivamente, degli aspetti più squisitamente tecnici di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, che questo progetto potrebbe influenzare negativamente? Inoltre, perché
costringere l’impresa ad uscire dai binari previsti dalla normativa italiana sulle compensazioni ambientali accettando la “strana”trattativa regionale
e locale?».

Margherita Agata

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