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«Nessun ricorso a manodopera cinese ma anzi una condanna continua e l’esortazione a combattere il sommerso». E’ la presa di posizione ufficiale rilasciata al “Quotidiano” dal Gruppo Natuzzi che dichiara «di non ricorrere, e di non aver mai fatto ricorso, alla manodopera cinese che lavora nel settore del mobile imbottito nella zona PAIP di Matera.
Il Gruppo Natuzzi produce i propri divani esclusivamente in stabilimenti di proprietà per poter richiamare dalla cassa integrazione il maggior numero di occupati diretti». Proprio qualche giorno fa e di fronte ai controlli che avevano fatto emergere situazioni di sommerso Pasquale Natuzzi aveva fatto un intervento.
«Il Presidente ed Amministratore Delegato del Gruppo Natuzzi, ha più volte sollevato la questione del sommerso nel comparto del Mobile Imbottito di Puglia e Basilicata, lanciando un allarme peraltro molto ascoltato dalle istituzioni, dalle forze dell’ordine, dai sindacati e dalle aziende sane del territorio. Il lavoro nero, l’utilizzo di manodopera clandestina, l’evasione fiscale portano alla degenerazione economica e civile e danneggiano ulteriormente un distretto già colpito dalla crisi, dal cambio sfavorevole euro-dollaro e dalla concorrenza dei Paesi a basso costo di manodopera. La concorrenza sleale, sia interna che estera, in particolare quella cinese, mina il buon nome del Made in Italy e dei produttori in regola».
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