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Sette giovani laureati in giurisprudenza sono stati selezionati, in base ai titoli migliori, per svolgere lavoro di supporto amministrativo della durata di un anno, negli uffici della Procura generale di Reggio Calabria.
Si tratta di un progetto gestito dall’azienda “Calabria lavoro” e dal Ministero della Giustizia, «per un sostegno concreto – come ha detto il presidente Giuseppe Scopelliti – alla magistratura ed alle forze dell’ordine efficacemente impegnate nella lotta alla ‘ndrangheta».
La selezione dei giovani laureati è stata curata dal sostituto Procuratore generale, Fulvio Rizzo, attraverso la valutazione dei curriculum richiesti dal bando di Calabria Lavoro del luglio del 2010. Il progetto è stato illustrato nel corso di un incontro con i giornalisti nell’Ufficio del Procuratore generale Salvatore Di Landro (nella foto), ad un anno esatto dalla bomba agli uffici di Procura generale.
«Voglio ricordare – ha detto Di Landro – che ho avuto vicini l’uomo e l’istituzione», riferendosi al presidente Scopelliti. «Sapevamo – ha aggiunto Di Landro – di potere contare su di lui e sui suoi collaboratori, perchè Regione e magistratura sono comunque istituzioni che rappresentano lo Stato».
Di Landro, di seguito, rispondendo alle domande sulle matrici dell’attentato agli uffici di Procura generale, ha sottolineato che «si è trattato di fatti riconducibili ad attività istituzionali», ed ha precisato di «non conoscere lo stato delle indagini, di competenza della Procura della Repubblica di Catanzaro».
Per il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, «gli idonei sono stati selezionati in maniera trasparente e sulla base delle necessità stabilite dalla Procura generale. Si tratta di un tirocinio formativo – ha ribadito Giuseppe Scopelliti – orientato al loro arricchimento culturale professionale, ma è chiaro che non vi sono le possibilità di trasformare questo rapporto di lavoro in altro tipo di utilizzo. E’ uno strumento straordinario per promuovere esperienze professionali – ha detto ancora Scopelliti – e rappresenta una testimonianza concreta di questa regione per forze dell’ordine e magistrati poichè la ndrangheta teme i fatti e non le parole». Scopelliti, inoltre, ha messo in evidenza «la volontà politica della Regione che ha posto in bilancio una somma di 14 milioni di euro finalizzata proprio allo scopo di sostenere la straordinaria mole di lavoro di magistrati e forze dell’ordine, la cui azione ha fatto segnare straordinari successi per lo Stato e per i cittadini».
«E’ sempre poco dire di essere contro la ‘ndrangheta, perchè bisogna agire nella concretezza delle azioni e con quella capacità di incidere che rende forte l’istituzione. Ciò deve vedere le istituzioni del territorio capaci di dialogare: questo è stato uno dei grandi temi che forse è mancato nel passato». Così Scopelliti a margine della firma del protocollo d’intesa fra la procura generale di Reggio e «Calabria Lavoro»: «C’è – ha detto – l’esigenza di un tavolo tecnico legato alla necessità di dialogo. Chi rappresenta lo Stato in questa grande battaglia di civiltà, di progresso, di legalità non può non scendere in campo per sottolineare concretamente la propria vicinanza. Proprio a distanza di un anno dall’attentato siamo qui con la presenza anche dei giovani che rappresentano una prospettiva e sui quali, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, vogliamo molto investire e lo stiamo facendo, perchè riteniamo che loro possano costituire questo grande percorso».
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