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«Con dicembre sono ben cinque mesi (luglio, agosto, settembre , ottobre e novembre 2010) che l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro non rimborsa ai farmacisti le medicine erogate. Abbiamo il dovere di avvisare che le farmacie non sono più disponibili ad aspettare per vedersi pagato quanto spetta».
È quanto si afferma in una nota di Federfarma di Catanzaro: «Un ritardo pesantissimo – riporta la nota – che sta mettendo in gravi difficoltà numerose farmacie, soprattutto quelle più piccole, nel provvedere ai pagamenti delle forniture farmaceutiche e non. Le farmacie vengono rimborsate mensilmente dei medicinali erogati in regime di Servizio sanitario nazionale.
Tale cadenza, prevista dalla Convenzione nazionale farmaceutica di cui al Dpr 371/98, è direttamente funzionale all’esigenza di consentire alla farmacie gli approvvigionamenti dei medicinali necessari per l’espletamento del servizio di assistenza farmaceutica». «Le farmacie, con alto senso di responsabilità civica – afferma il presidente di Federfarma Catanzaro, Vincenzo Defilippo – hanno atteso sino ad oggi, rinunciando ad ogni pur legittima forma di protesta o di tutela, confidando nelle parole di chi chiedeva pazienza e collaborazione e prometteva una gestione della sanità più attenta alle effettive esigenze della collettività, improntata alla efficienza e alla razionalità.
A fronte dei sacrifici imposti alle farmacie non solo non si vedono i necessari segnali di una buona gestione delle risorse pubbliche, ma nemmeno si riscontra da parte dei responsabili di Regione e Asp alcuna attenzione ai pur reiterati appelli della categoria, mostrando un totale e deprecabile disinteresse per la sorte del servizio farmaceutico».
I titolari di farmacie, attraverso la loro associazione di categoria, lanciano «un avviso e, allo stesso tempo, un appello: se non arriveranno tempestive e solide rassicurazioni, nei prossimi giorni Federfarma Catanzaro sarà anche costretta a programmare le necessaria iniziative di protesta, anche con la sospensione dell’assistenza diretta, e dei conseguenti disagi e disservizi Regione e Asp saranno chiamate a risponderne di fronte alla cittadinanza».
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