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«Un nuovo impegno è stato mantenuto dal governo regionale. Ora si avvia un altro percorso di condivisione con i territori per realizzare un sistema sanitario che sia ancora più efficiente e capace di offrire ai cittadini le risposte più adeguate al loro bisogno di salute». Lo ha detto – attraverso l’ufficio stampa – il presidente della Regione, Vito De Filippo, riferendosi all’approvazione da parte della giunta lucana del «Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2011/2014». Nel comunicato è spiegato che ‘il nuovo piano sanitario regionale integrato si muove nell’ottica di promuovere contestualmente le politiche sociali e quelle sanitarie valorizzando la centralità della persona e dei territori ed il ruolo delle relazioni e delle reti, ottimizzando il rapporto fra ospedali e distretti di comunità. Il Piano integrato si articola lungo 400 pagine, individuando con precisione gli obiettivi, le azioni di innovazione, i metodi e gli strumenti di regolamentazione dei soggetti erogatori, definendo le risorse da impiegare per la garanzia di Livelli Essenziali dei Assistenza (Lea) e dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Liveas). Particolare attenzione viene rivolta, inoltre, agli strumenti per valutare gli standard qualitativi, offrendo garanzia dei diritti di salute e di cittadinanza sociale che emergeranno da una rilevazione sistematica delle esigenze e dei bisogni della comunità regionale». L’impianto realizzato «parte – è scritto nella nota – dalla conferma e dalla valorizzazione delle scelte fatte con le politiche sanitarie in atto e con la riforma delle aziende sanitarie locali di cui alla legge 12/2008, valorizzando i distretti sanitari e le loro capacita di organizzare i servizi sul territorio. Gli obiettivi che il Piano integrato si pone, inoltre, sono quelli della valorizzazione delle progettualità aziendali e locali all’interno di strategie e regole certe; la non cristallizzazione di modelli organizzativi ed operativi che devono esse capaci di adattarsi alla continua evoluzione della domanda, dell’innovazione tecnologica e della operatività dei professionisti». «Un piano sanitario – ha aggiunto De Filippo – rivolto, da una parte, a rafforzare la sostenibilità del nostro sistema e, dall’altra, a migliorare l’offerta dei servizi. In questo percorso nessun ospedale verrà chiuso, ma, al contrario, si procederà a una precisa valorizzazione delle loro funzioni assegnando, alle singole infrastrutture, specifici compiti e obiettivi». Soddisfazione» è stata espressa anche dall’assessore regionale alla salute, Attilio Martorano: «Ci stiamo muovendo – ha detto – valorizzando i punti di forza e riducendo i punti di debolezza del sistema sociosanitario regionale, consapevoli come siamo che la congiuntura economica e le politiche del nuovo sistema federalista richiamano tutti, istituzioni, operatori, aziende sanitarie e ospedaliere, cittadini a un ulteriore avanzamento di responsabilità finalizzato a costruire un sistema e un modello organizzativo ancora più equilibrati, senza smantellamenti, salvaguardando le infrastrutture esistenti e valorizzando le competenze ed i territori». L’assessore ha sottolineato che «questo programma vuole avviare un processo di cambiamento, di ripensamento, di ammodernamento del sistema dei servizi, dei comportamenti professionali, dei metodi di intervento rispetto alle comunità di riferimento. Il significato politico di questo programma, al di là delle tecnicalità – è quello di un nuovo contratto sociale tra i cittadini e il sistema sanitario regionale. Una nuova intesa tra politica e società per trovare più avanzate soluzioni ai difficili rapporti tra diritti e risorse. E’ un programma ancora aperto intorno al quale – ha concluso Martorano – riapriremo subito un confronto con i cittadini e con i territori, con le istituzioni e la politica tutta per assicurare un ampio coinvolgimento sulle scelte che riguardano l’intera comunità e un diritto essenziale come quello alla salute».
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