4 minuti per la lettura
di PARIDE LEPORACECaro internauta e navigante della Rete ti scrivo una lettera di Natale. Sono il direttore del Quotidiano della Basilicata. Un tempo la nostra comunità si riconosceva solo leggendo il nostro lavoro attraverso la carta. Oggi molto è cambiato e per allargare il nostro contatto da tempo stiamo migliorando il nostro servizio sul Web e speriamo di ricevere il vostro gradimento e attenzione.
Negli Stati Uniti la lettera di Natale è un’occasione per analizzare quello che è accaduto nell’anno appena trascorso.
Si chiudono gli anni zero del nuovo secolo e la Basilicata va incontro alla modernità con molte speranze e i ricordi di una terra straordinaria che ha superato con forza le miserie del Novecento.
In queste ore che le poche città lucane e i tantissimi paesi si ripopolano dei molti che hanno deciso di vivere fuori dai nostri confini ci piace ricordare che l’estate scorsa, in sintonia non concordata con il New York Times, abbiamo dato voce ad un proficuo dibattito sul futuro dei nostri trentenni. In una regione con un dibattito pubblico molto strozzato, sono stati in tenti a prender voce e dire la loro. Non solo trentenni. L’esperienza è stata significativa e siamo passati a mappare i nostri giovani talenti. Sono molto ma non sono tutti. Hanno grandi capacità e mostrano di saperle adoperare all’estero, in Italia e anche in regione quando se ne offre l’opportunità. Tra i più coraggiosi abbiamo incontrato qualcuno che dopo i successi lontano ha deciso di tornare. Non si tratta di maledizione lucana. E’ una questione globale che avvolge il mondo. E’ la Basilicata che deve essere intelligente a trovare la sua strada virtuosa. Proprio ieri al Senato è stata approvata una legge d’ispirazione bipartisan che offre ai cittadini italiani laureati nati dopo il primo gennaio 1969 che lavorano all’estero la possibilità di beneficiare, se rientrano nel loro Paese di uno sconto fiscale dell’ottanta per cento per le donne, e del settanta per gli uomini, nella loro attività professionale. Questo provvedimento andrebbe subito lucanizzato creando fucine di talenti che producano reale innovazione e creatività. I progetti giovani figli del clientelismo saranno soltanto utili alle clientele.
L’altro grande avvenimento lucano è stato il successo del film “Basilicata coast to coast”. Un successo commerciale e di simpatia che ha rivelato all’Italia una regione da scoprire nei suoi luoghi incontaminati e nella sua dimensione da pacata riflessione. E’ cresciuta la tendenza a visitarla a piedi, quasi con movenze da Gran tour. E a questo importante incrocio si sono aggiunte congiunture occasionali che hanno fatto scoprire alla grande stampa internazionale una terra che affascina. Inglesi e americani mostrano grande incanto per i luoghi del rimorso e del rimosso italiano. I calanchi e le distese possono diventare “l’altrove” che il turista che compila diari di viaggio senza aerei e autostrade può trovare.
La Basilicata è il Sud senza mafia. Quella poca che scimmiotta le consorterie criminali è piegata da istituzioni che fanno bene il loro dovere. Alcuni crimini molto gravi che avevano creato stereotipi noir sono nella norma di quello che può accadere in Val Brembana o in altre parti.
E’ stato l’anno anche degli operai. Tre tute blu di Melfi hanno personificato lo scontro sociale della nostra modernità. Nella città di Federico II la legge e il conflitto hanno riscontrato il confronto tra chi sta alla catena di montaggio e tra chi vuole elidere le conquiste del secolo scorso.
Ma la Basilicata può farcela se guarda al presente e non al fumo della fabbrica. Il modello di sviluppo è la Silicon Valley e non Mirafiori. Si era iniziato bene su questa sfida. Nel 2006 la nostra regione era la prima per uso del computer e di Internet. Un risultato raggiunto grazie al progetto “Un computer in ogni casa” finanziato con 60 milioni di euro. Oggi quel percorso è interrotto. La Basilicata è la regione che ha più problemi con la banda larga. Ben il venti per cento della popolazione ne è esclusa.
La questione non si risolve con un cadeau di un gestore a favore di piccolo comune. Confindustria aveva annunciato una forte vertenza di cui non riscontriamo voce.
La classe dirigente lucana ha grandi prospettive e possibilità. Ma purtroppo l’assenza di un confronto bipolare rinsecchisce l’energie del grande partito Regione, che fatto salve l’eccezioni, si rinchiude in un doroteismo poco utile alla collettività. Il Pd lucano, uno dei più forti d’Italia, è come un albero di fico rigoglioso nel tronco e nelle foglie, ma quasi privo di frutti. Aspettiamo agrimensori che lo facciano maturare.
Ma questo è il fluire della quotidianità. Natale è la festa più bella dell’anno. Per chi crede, per gli agnostici, e per chi nel mistero di questo periodo trova i valori del suo essere. Un parente lontano, un messaggio inatteso, un’allegria sbarazzina, a volte una mestizia crudele, rendono speciali queste ore. Godetevi questo Natale. Vi giungano i nostri auguri per delle serene giornate con i vostri cari. Ovunque sarete nella vostra vita vi porteremo la Basilicata sul vostro computer. Questo sito può far parte di voi e dei vostri cari. Buon Natale. Non perdiamoci di vista.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA