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I giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno rigettato la richiesta di revisione del processo a conclusione del quale i fratelli Santo e Leo Modaffari sono stati condannati a 30 anni di reclusione per il sequestro del fotografo Lollò Cartisano (nella foto). Il sequestro avvenne nel luglio del 1993 a Locri e Cartisano morì presumibilmente per un malore, durante il periodo di segregazione.
La richiesta di revisione si basava su nove elementi di prova acquisiti dalla difesa degli imputati e sulla dichiarazione di un uomo, Giavanni Criaco, che si è autoaccusato del sequestro.
“Questo è un caso – ha commentato l’avvocato Michele Albanese, difensore dei fratelli Modaffari – in cui la giustizia non ha posto la giusta attenzione ai fatti processuali, che non sono stati esaminati e approfonditi nel giusto modo. Speriamo di avere la giustizia che meritiamo in Cassazione, alla quale ricorreremo”. Nei giorni scorsi, alcuni parenti dei fratelli Modaffari, avevano attuato un protesta per chiedere la revisione del processo per il sequestro di Lollò Cartisano stazionando per alcuni giorni su un tetto del Municipio di Africo Nuovo.
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