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La Calabria è la regione che nell’ultimo anno registra l’incremento tariffario più marcato dopo la Campania: +8%; a Reggio Calabria addirittura +57%. Crotone la città più cara della regione (285euro), Reggio Calabria e Vibo Valentia tra le 10 città meno care d’Italia. Nonostante ciò, in Calabria si paga 43euro in meno rispetto alla media nazionale, pari a 233euro. In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania con 364euro, la più bassa in Molise (131euro), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Calabria, a Crotone la Tarsu arriva a costare 285euro, 89euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Cosenza, 109euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Catanzaro, 135,5euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Reggio Calabria e addirittura 143,5euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Vibo Valentia. Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva l’analisi a carattere nazionale e regionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di 100 metri quadri.
L’indagine ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2009. On line su https://www.cittadinanzattiva.itwww.cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo. A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, ancora nessun capoluogo della Calabria è passato dalla Tarsu alla Tia. In positivo, rispetto al 2008, tra i capoluoghi di regione calabresi solo Crotone (+6%) e soprattutto Reggio Calabria (+57,4%) hanno fatto registrare un incremento tariffario.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nel 2010), nel 2008 in Calabria la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita del 2,3% rispetto all’anno prima. In negativo, però, c’è da dire che il livello di raccolta differenziata si ferma solo al 13% del totale dei rifiuti prodotti in regione, a fronte di una media nazionale pari al 31%.

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