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“Un piano sanitario rivolto, da una parte, a rafforzare la sostenibilità del nostro sistema e, dall’altra, a migliorare l’offerta dei servizi rispondendo con maggiore efficienza ai bisogni reali di salute dei cittadini”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, nell’illustrare i contenuti della bozza del piano sanitario regionale.
“Uno strumento che parte – ha aggiunto Martorano – dall’analisi rigorosa dei dati quantitativi del nostro sistema sanitario per definire i punti di forza e di debolezza in modo da costruire un modello ancora più equilibrato e sostenibile. Per mantenere il rigore dell’analisi ci siamo rivolti all’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in modo da inserire il quadro regionale in un ambito nazionale. E tuttavia abbiamo voluto dare un’anima a questo piano per difendere le specificità del nostro sistema”.
Per Martorano questo piano sanitario ribadisce la centralità della persona.
“Normalmente – ha continuato Martorano – i piani sanitari regionali sono costruiti su buone politiche, ma difficilmente concretizzabili. Invece, noi abbiamo previsto modalità che ci consentiranno di realizzare quanto previsto dal piano a partire dall’attuazione di principi della sussidiarietà, della sostenibilità e della solidarietà, con politiche trasversali come l’umanizzazione e la riprogrammazione dei processi nella ospedalità. Una trasversalità che interesserà ospedali e territori, intesi non nella loro dimensione geografica, ma come comunità. Per questo abbiamo previsto il “distretto di comunità”, con il direttore del distretto che svolgerà il ruolo strategico di coordinare i percorsi terapeutici tenendo sempre al centro la persona”.
In merito alla organizzazione degli ospedali Martorano ha affermato che “abbiamo un Dea (Dipartimento di Emergenza e di Accettazione) di secondo livello, vale a dire di alta specializzazione, nell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, un Dea di primo livello nell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, quattro sedi di Pronto soccorso e accettazione, a Lagonegro, Villa d’Agri, Policoro e Melfi. Inoltre, nei diversi ospedali distrettuali avremo strutture polivalenti che erogheranno prestazioni specialistiche, day Hospital, lungo degenze, diagnostica, etc.”.
Il numero dei posti letto resterà pressochè uguale nel momento in cui si procederà alla loro riorganizzazione. “Ad oggi – ha continuato Martorano – sono programmati 2250 posti letto, vale a dire 3,62 posti letto per mille abitanti, numero più alto rispetto al parametro nazionale che si ferma a 3,3 posti letto per mille abitanti. I posti ordinari attualmente istituiti sono 1802 a cui si aggiungono i 261 di day hospital per un totale di 2063”. Il nuovo piano ne prevede 1934.
L’assessore ha ribadito, inoltre, che “non è prevista alcuna chiusura di ospedali, ma saranno programmate riconversioni anche attraverso una sperimentazione gestionale con l’affidamento di alcune strutture pubbliche a privati al fine di migliorare l’offerta dei servizi e di assicurare una maggiore efficienza”.
Martorano si è soffermato anche sulla “grande attenzione riservata dal piano alla prevenzione, alla salute mentale e ai consultori. Il sindaco avrà il compito di predisporre una relazione annuale sullo stato di salute dei cittadini”.
Tutti i componenti della maggioranza di centrosinistra hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e per il metodo che ha portato alla elaborazione della bozza annunciando che seguiranno ulteriori momenti di approfondimento sia all’interno dei singoli partiti di maggioranza sia attraverso incontri pubblici. In ragione della valenza strategica del piano, il presidente De Filippo e l’assessore Martorano promuoveranno un confronto anche con le forze politiche di minoranza che siedono in Consiglio regionale.
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