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“Rispettando l’impegno assunto in Consiglio Regionale, siamo pronti a presentare la proposta del nuovo Piano della Salute. Un piano che non è una pianificazione di rito, ma che si sforza di mettere in campo anche soluzioni innovative per far fronte a quella che è la peculiare situazione della Sanità in Basilicata”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha introdotto i lavori della riunione con le forze della maggioranza regionale sul Piano regionale della Salute.
“Il sistema che il nuovo Piano mette in campo – ha proseguito De Filippo – è una politica delle politiche sanitarie che tenga conto delle prospettive della Basilicata sia per quanto riguarda gli aspetti demografici che per gli aspetti epidemiologici, delineando un quadro di partenza che non è esagerato definire il più complicato a livello nazionale. Sul primo versante bisogna avviare una riflessione approfondita sul tema dello spopolamento che, in Basilicata, si presenta caratterizzato anche da dinamiche di invecchiamento della popolazione simili a quelle del Centro-Nord. Abbiamo un saldo demografico naturale negativo e un aumento delle prospettive di vita, con un progressivo spostamento delle coorti di popolazione, ossia i bacini divisi per età, che segna un aumento della componente anziana. Questa situazione non solo pone il grande problema di dover assicurare le prestazioni sanitarie a un basso numero di persone su un territorio troppo ampio, cosa particolarmente complicata col finanziamento della Sanità che a livello nazionale segue la logica del pro capite, ma impone anche di orientare l’offerta verso servizi più mirati a queste fasce d’età. A questo si aggiunge la tendenza della situazione epidemiologica. Gli stili di vita, quali alimentazione, sedentarietà ecc, in Basilicata e in generale nel Mezzogiorno si stanno man mano omologando a quelli del resto del Paese e conseguentemente anche le connesse patologie tendono a raggiungere livelli già raggiunti nel Centro-Nord, anche se in questo momento su molti indicatori restiamo al di sotto della media nazionale. Ma anche in questo caso è necessario mettere in campo una programmazione di prospettiva, cosa che questo piano fa, ad esempio superando il vecchio tema della deospedalizzazione per introdurre quello della rispedalizzazione. Attualmente – ha aggiunto, della rete di 15 ospedali della Regione Basilicata ben 12 non sono per acuti, ma si configurano come fornitori di servizi che dobbiamo orientare e qualificare per le nuove esigenze”.
Il presidente ha indicato la necessità di riflessioni approfondite per quello che è uno dei temi cardine della pubblica amministrazione.
“La Sanità – ha spiegato – oltre a rappresentare circa il 90 per cento del bilancio regionale è un tema di forte interesse per la popolazione. E parallelamente dobbiamo osservare che, come la bozza di piano dimostra ampiamente, la riduzione delle malattie non è soltanto una questione etica, ma anche una questione economica. Su questo la Basilicata ha già iniziato a mettere in campo buone pratiche, a partire dalla manovra dello scorso luglio, che rendono il settore della Sanità benchmark per gli altri settori di riforma della governance, in coerenza con quanto stiamo portando avanti con decisione in settori che vanno dagli enti locali all’agricoltura”.
Quanto all’iter di approvazione del nuovo Piano della Salute, il presidente ha indicato alcune tappe fondamentali: “Dopo il ricco confronto degli Stati generali della Salute dalle cui risultanze è emerso questo piano, – ha spiegato – la discussione avviata ieri con la maggioranza e che andrà avanti nei prossimi giorni è propedeutica all’approvazione del piano in Giunta, successivamente ci sarà l’approfondito confronto in Consiglio e nelle commissioni, in parallelo a momenti di valutazione pubblica. L’adozione del nuovo piano – ha concluso De Filippo – è un momento importante non tanto per fatto che la vecchia pianificazione è ferma al 1999, fenomeno che ha riguardato tutt’Italia visto che nel frattempo i così detti ‘Patti della Salute’ fatti tra Governo e Regioni si sono articolati anche su aspetti programmatori, ma quanto per il fatto che il nuovo piano si inserisce proprio nell’ambito di una rinnovato stagione programmatoria inaugurata dal ministro Ferruccio Fazio che ha dato vita al nuovo Piano sanitario nazionale approvato all’ unanimita dalle Regioni sulle linee di principio, anche se restano aperte le questioni costi standard e fabbisogno nazionale connesse al federalismo. Per questo auspico un ampio confronto e soluzioni bipartisan nell’esclusivo interesse dei cittadini, con l’obiettivo di giungere all’approvazione definitiva in consiglio nel primo semestre del 2011”.
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