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di TOMMASO MARCANTONIO
ORA ci mancava anche questa. Ernesto Navazio, consigliere regionale di “Io Amo la Lucania”, sostenitore di Magdi Allam e già sindaco di Melfi, nonché Commissario Straordinario del Consorzio Asi di Potenza (nomina condivisibile fu all’epoca la scelta fatta da Folino) è entrato in rotta di collisione con Il Quotidiano della Basilicata e il suo prestigioso direttore Paride Leporace in malo modo. Va premesso che Leporace ha rotto gli schemi del monolitismo di una stampa appiattita alla mercé del conduttore e del suo schieramento di turno – come avviene per i giornali di casa Berlusconi – e in Basilicata ha dato spazio a tutte le libere voci per un sano equilibrio politico, sociale, culturale e civile. E a tanta obiettività. Ma non solo. Ha l’acume per stuzzicare i protagonisti della vita pubblica con eleganza e determinazione, anche se talvolta gli interessati – lungi dall’apprezzare l’etica e la morale, infetti e affetti dal sistema-Verdini del “Chi se ne frega” – reagiscono solo con le querele alla Procura della Repubblica per ottenere, eventualmente, non il rispetto della propria dignità e dell’identità per un vero servizio alla collettività, ma solo un riconoscimento di danno economico. Questa volta Ernesto Navazio è uscito fuori dagli schemi e furibondo si è intrufolato in Assostampa per chiarire i dubbi sulle sue scelte – in qualità di Commissario del Consorzio Asi di Potenza – e sulla cessione di suoli all’Acta per un valore inferiore a quello di mercato. L’interrogativo posto dal giornalista de Il Quotidiano poteva essere subito soddisfatto nel rammentare che vi era una diatriba tra Comune di Potenza e Consorzio che si trascinava da anni e per un valore molto consistente. Di qui la quasi transazione con la cessione dei ripetuti suoli al Comune di Potenza e quindi all’Acta. Per cui inveire contro l’ottimo Paride Leporace, Il Quotidiano e i suoi giornalisti, non di certo ha giovato alla causa della chiarezza e dell’onestà intellettuale. Tra l’altro a chi giovano le altre insinuazioni di inciuci e di legami poco chiari con la classe politica che siede al governo lucano, tutta di centrosinistra sia al Comune di Potenza, che a quello di Matera, come alle due Provincie e alla Regione? Ha fatto bene Maurizio Bolognetti a interrogarti, caro Ernesto Navazio, sulle mancate risposte sull’inceneritore “La Fenice” di Melfi che, certamente, nel bruciare rifiuti tossici industriali e ospedalieri provenienti dal Nord Italia, produce in quell’area del melfese molte malattie tumorali. E non è poca cosa. Giustamente Bolognetti si pone ancora il quesito dell’adesione al programma di Magdi Allam (l’unto del Signore) e su quei conti che non avrebbero fatto bene le parti in causa. Giustamente va ringraziata Sara Lorusso per l’articolo all’impronta dell’acqua pura, come quella delle fonti, che discende dai nostri monti incontaminati. Ed ancora, con Il Sole 24 Ore, Paride Leporace si cimenta nella valutazione della ripetuta questione del perché il Pd – già Ulivo e fusione dell’ex Dc e del Pci – sia sempre alla guida istituzionale della Basilicata mentre le altre regioni hanno voltato spesso pagina. Il popolo lucano non guarda benevolmente chi, come Ernesto Navazio, fa delle scelte imbarazzanti, lungi dai valori di correttezza, onestà, impegno e spirito di servizio. Coloro che hanno amministrato bene o male non sono mai finiti nel tritatutto degli scandali. L’opposizione ha rappresentato ripetutamente soggetti che cincischiano, sono incapaci di coalizzarsi e si scontrano ripetutamente, senza procedere con coraggio, in spirito di autonomia per il futuro della gente di Basilicata. Per chiudere. Insieme a tutti gli spiriti liberi è giusto associarsi ed esprimere tutta la solidarietà a Il Quotidiano della Basilicata e al suo bravo direttore, perché continui nel suo impegno per la costante, corretta, informazione e soprattutto perché possa giovare alla causa dei giovani. Caro Navazio mica vogliamo boicottare e punire Wikileaks per averci illuminato? Quanto alle invenzioni e fantasiose calunnie contro il Pd da parte de Il Giornale, di quel sepolcro imbiancato di Feltri (che ha visto ridurre la sospensione da 6 a 3 mesi per violazione del codice morale ed etico), bene ha fatto Roberto Speranza a querelare l’editore e chi ha scritto infamie e calunnie sui rappresentanti politici lucani. Gli strali meschini e sotterranei del centrodestra nazionale hanno raggiunto i fanghi da liquame. Per questo i nostri parlamentari nazionali, regionali e locali non potranno essere etichettati ed immelmati da Vittorio Feltri, Belpietro e surrogati da Sallusti. Grazie, direttore Paride, per il coraggioso lavoro che ci porgi con Il Quotidiano nel costruire, attraverso la Verità e l’obiettività, l’essenza della onestà e della correttezza per formare, attraverso la ventata di aria pulita, i nostri giovani ai veri valori della vita.
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