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«La paradossale polemica che negli ultimi giorni ha investito il commissario straordinario dell’Asp di Vibo, Alessandra Sarlo, dà la misura dell’inadeguatezza di una classe politica che si era presentata come foriera di grandi cambiamenti e che invece si è rivelata ben presto per quello che è, assolutamente distante dai bisogni dei cittadini». Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. «I maggiorenti vibonesi del Pdl – aggiunge – si stanno accapigliando per tentare di tirare per la giacchetta la Sarlo, ma l’oggetto del contendere non riguarda le scelte operate nella gestione dei servizi sanitari offerti agli utenti, bensì si tratta con ogni evidenza di una lotta di potere interna al partito che governa la Regione. Il presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, Nazzareno Salerno, ha ripetuto per mesi la litania del cambio di rotta nel segno dell’efficienza e della qualità, producendosi in lodi sperticate proprio nei confronti del commissario dell’Asp. Oggi improvvisamente, dopo la sortita della «consulta dei medici del Pdl», Salerno ha fatto una brusca retromarcia invitando platealmente la Sarlo a cambiare registro. Gli stessi ‘avvertimentì di Salerno sono arrivati anche dai coordinatori provinciali del Pdl, mentre altri esponenti di primo piano del centrodestra vibonese (Alfonsino Grillo e Nico Crupi) sono subito scesi in campo a difesa del commissario dell’Asp, nominato da Scopelliti». «E’ un balletto surreale – prosegue Censore – che i vibonesi stentano a capire: perchè la Sarlo è al centro di questa polemica tutta interna al Pdl? Cosa c’è veramente dietro? Ciò che appare evidente è che di mezzo non ci sono i tagli indiscriminati del Piano di rientro e nemmeno la sopravvivenza degli ospedali di montagna o la costruzione del nuovo ospedale di Vibo; è chiarissimo invece che si tratta di una lotta di potere nel Pdl per chi deve essere l’azionista di maggioranza della sanità vibonese. È palese come dietro a questo bailamme ci sia una questione di incarichi dirigenziali, di spartizione di poltrone. Sullo sfondo però rimane una sanità disastrata, per responsabilità di chi l’ha gestita negli ultimi decenni, e una popolazione che chiede ciò che era stato promesso dal Pdl in campagna elettorale, ovvero un cambio di passo che non mi pare si possa intravedere nelle zuffe e negli avvertimenti che incombono sulla Sarlo».

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