4 minuti per la lettura
di TOMMASO MARCANTONIO
CHE cosa è stato scoperto da Wikileaks per l’Italia, con Berlusconi alla guida del paese, dopo ben 14 anni, di scellerato e ingombrante governo, è solo acqua calda. Lasciamo da parte quello che Wikileaks ha scoperto sui difetti di tutti gli altri paesi del mondo per guardare solo ai fatti di casa nostra. Un solo pensiero, un’unica preoccupazione che deriva da questa prossima eclisse berlusconiana è la farneticazione di qualcuno che potrebbe essere indotto a qualche gesto estremo essendo sceso a difesa strenuamente. I lettori de “Il Quotidiano della Basilicata” dovrebbero prendere atto di questa voce assolata, disperata che farnetica quasi quotidianamente per la brutta fine del suo povero Berlusconi. A tale voce bisognerebbe somministrare un pizzico di valium. Berlusconi ha portato l’Italia nelle secche dei miasmi dei fanghi da liquame. Non è accettabile, però che l’idolatria abbia raggiunto tali vette da far delirare. L’amico Berlusconi è meritevole di aver sfasciato l’Italia con le sue irrefrenabili e spudorate avventure. Wikileaks, se avesse raccolto i fatti e le meravigliose realizzazioni di tale premier, che già nel novembre 2005 riepilogava la sommatoria dei suoi inestimabili risultati riportati da “Forbes – Usa 2005” con un suo messaggio a capo di Forza Italia agli elettori, oggi non avrebbe scoperto l’acqua calda. Peccato che coloro che oggi sono diventati pubblici traditori per aver sostenuto l’imperatore si siano accorti troppo tardi delle continue malefatte per non riconoscersi responsabili del baratro cui è giunto il Paese. Per fortuna quelli di Fli dell’area finiana hanno squarciato il velo dell’ipocrisia, dello squallore e dello strapotere: governare solo per non finire in galera per le proprie tante malefatte. Reati compiuti prima della discesa in politica e perpetrati con arroganza costantemente. Ma sempre pronto a condannare il mondo intero dell’opposizione e degli uomini liberi che reclama e chiede il rispetto delle leggi e delle regole, della stampa, della magistratura, dei mass-media che – a suo dire – sono di sinistra e comunisti. Avevano sempre complottato per la sua rimozione. Povero Berlusconi, vittima già di una Veronica che nello scoprirlo a corteggiare e sollazzarsi con Noemi scoppiò nell’abbandonarlo e a chiedere il divorzio. Difatti, non è bastato il primo caso. Ne sono susseguiti a iosa con quelli più eclatanti della super escort Patrizia D’Addario e ora con la presunta nipote di Mubarak, Ruby, spogliarellista di club privè a Genova. Si sa, dopo tanta fatica, è giusto e sacrosanto prendersi un po’ di riposo. Difatti, povero Berlusconi, per le tante notti insonni per avere a cuore le italiane e gli italiani – forse soprattutto in antipatia per Rosy Bindi e la Finocchiaro – molte volte è stato sorpreso a sonnecchiare sullo sgabello di Palazzo Chigi. Quanta amarezza ha dovuto sopportare e quanti calici amari il nostro santone ha dovuto trangugiare. Soprattutto dal 2004 in poi. Chi non ricorda il giudizio negativo della Casa delle Libertà sugli abbandoni di Pomicino, Latteri, Mino Martinazzoli e Sergio D’Antoni. Superata la preoccupazione della partecipazione alla guerra contro l’Iraq, dopo aver accaparrato figure femminili di rilievo come la Iva Zanicchi, recluta la Michela Brambilla, la Prestigiacomo, la Carfagna, la Santanchè e la Mussolini e chi più ne ha più ne metta! Intanto incalza la magistratura per la celebrazione dei suoi processi. Non bastano i Previti, i Pecorella, gli Schifani e poi il lodo Alfano. Si qualifica salvatore e stempera l’alta tensione intrappolando Fini di AN e Bossi che minacciava di far le valigie fin dal 2004. Lasciando e trascurando l’azzeramento della sensibilità e dell’etica pubblica, si è che con le fette di salame sugli occhi e l’ovatta nelle orecchie per non rendersi conto del disastro cui siamo arrivati! L’industria è a pezzi, l’impresa per non fallire delocalizza, la classe operaia è sul lastrico, la giustizia è a mal partito. I conti pubblici sono in disordine e si arrabatta beffardamente con ipocrisia contabile l’eccelso Giulio Tremonti. La scuola, l’università, la ricerca sono problemi poco rilevanti per questo governo. Per non parlare dei beni culturali, del crollo della casa dei gladiatori a Pompei. Non aggiungono altro il terremoto dell’Aquila, i tanti disastri ambientali dagli Appennini alle Ande e dal Manzanarre al Reno. Ora è un complotto quello di Wikileaks! E stiamo subendo il ricatto. Ci dicono che se il 14 dicembre 2010 Berlusconi va a casa, l’economia e la finanza italiana crolleranno. È stato suggerito di cambiare subito mestiere a chi si occupa di gestione della liquidità della gestione dei cittadini perché il risparmio sarà carta straccia. Verremo cacciati dall’euro e faremo la fine della Tosca. Lo sapevamo. Forse il delirio è quello di scoprire l’acqua calda.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA