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Aveva paura Lea Garofalo e soprattutto conosceva il destino che l’attendeva. Così inizia la lettera che Lea Garofalo scrisse al presidente della Repubblica.

di LEA GAROFALO
“Signor presidente della Repubblica, chi le scrive è una giovane madre, disperata, allo stremo di tutte le proprie forze, psichiche e mentali in quanto quotidianamente torturata da anni dall’assoluta mancanza di adeguata tutela da parte di taluni liberi professionisti, quali il mio attuale legale che si dice disponibile a tutelarmi e di fatto non risponde neanche alle mie telefonate. Siamo da circa 7 anni in un programma di protezione provvisorio in casi normali la provvisorietà dura all’incirca 1 anno, in questo caso si è oltrepassato ogni tempo e, permettetemi, ogni limite, in quanto quotidianamente vengono violati i nostri diritti fondamentali sanciti dalle leggi europee”.

Questa la prima parte della lettera di Lea Garofalo al Presidente della Repubblica nella quale la donna chiedeva aiuto allo Stato. La versione integrale del memoriale è pubblicata sull’edizione del “Quotidiano della Calabria” oggi in edicola

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