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La Calabria pretende un futuro migliore, con tutte le carte in regole e le potenzialità per risalire la china e affrontare le nuove sfide, a partire dai rapporti con i Paesi del bacino mediterraneo. E’ quanto emerso dal convegno «Costruire il futuro del sistema Calabria», che si è svolto alla Camera dei Deputati a Roma. All’iniziativa, promossa dalle associazioni Brutium-Calabresi nel mondo, COSIT Calabria – Comitato per lo Sviluppo dell’innovazione tecnologica in Calabria e “Proposte dal Sud” – Associazione Culturale, hanno partecipato numerosi esponenti parlamentari e rappresentanti del mondo politico e imprenditoriale calabrese e nazionale.
«L’intento di questo convegno – ha spiegato il senatore Giovambattista Caligiuri (in foto) – è far conoscere la Calabria sana che lavora e dare agli imprenditori locali l’opportunità di dialogare con il Governo centrale. Inoltre, ci interessa dare risalto all’operatività della giunta Scopelliti che, in un difficile contesto economico e politico, sta portando avanti un ottimo lavoro».
Gemma Gesualdi, presidente della prima associazione dei Calabresi nel mondo, nata a Roma quasi 50 anni fa ha spiegato che: «Brutium e Cosit, insieme, hanno deciso di promuovere questo convegno per dare visibiltà e impulso alle grandi operazioni del prossimi anni. Gli argomenti di cui abbiamo discusso riguardano le grandi occasioni di sviluppo a disposizione della Calabria e le opportunità di lavoro che si presentano alle nuove generazioni in un periodo storico particolarmente difficile».
Tema della prima giornata è stato il Ponte sullo Stretto di Messina. Il senatore Caligiuri ha spiegato che si tratta di «una sfida da parte del Paese, perchè è un’opera che creerà un indotto enorme aldilà di qualunque aspettativa». È toccato, invece, all’ingegnere Giuseppe Fiammenghi, direttore Società Stretto di Messina, dare delle risposte tecniche sulla realizzazione della grande opera e sulle sue ricadute in termini di ricerca, turismo, sviluppo e crescita economica.
Le docenti Francesca Merante e Antonella Reitano hanno, poi, abbracciato la tematica «Ponte – ricerca universitaria», insistendo sulla necessità di conivolgere, anche con stage e borse di studio, i giovani studenti. Le conclusioni della prima giornata sono toccate all’onorevole Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti – Camera dei Deputati che ha voluto rispondere a quanti sostengono che, prima del Ponte, ci siano altre priorità come gli interventi sull’A3 Sa-Rc e sulla linea ferroviaria calabrese.
«Il Ponte sullo stretto aiuterà anche queste infrastrutture – ha spiegato Valducci – la sua realizzazione porterà inevitabilmente delle modifiche dell’assetto viario siciliano e calabrese e, anzi, farà da locomotiva di traino. Non ci dobbiamo chiedere se il Ponte si deve o non si deve fare ma del perchè il ponte non ci sia ancora». Strenuo difensore del progetto si è confermato anche Giuseppe Scopelliti, presidente della Regione Calabria, intervenuto al dibattito nella seconda giornata. «Ritengo che, in un momento di crisi così forte come quello che stiamo attraversando, quest’opera rappresenti un volano importante per il sistema economico, in grado di dare risposta alla domanda di occupazione e di diventare un attrattore in campo turistico». Parlando, poi, dell’impegno della sua giunta per il risanamento della regione, Scopelliti ha ricordato l’importanza del Piano di rilancio per il Sud varato dal Governo attraverso lo sblocco dei fondi Fas «che – ha detto – non devono essere dispersi, ma concentrati su opere importanti. In quest’ottica rientrano opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, il completamento dell’autostrada A3, che, come annunciato dal ministro Matteoli, avverrà entro il 2013, gli investimenti nei mezzi di trasporto su ferro, la statale 106, l’incentivazione dei collegamenti aerei low cost negli scali di Crotone, Reggio Calabria e Lamezia Terme, penalizzati dall’aumento dei costi operato da Alitalia, e la portualità». Secondo Scopelliti, la Calabria è chiamata a giocare una partita fondamentale nell’area del Mediterraneo, di cui la regione rappresenta il naturale baricentro: «Siamo troppo lontani dai centri decisionali dell’Europa – ha concluso il presidente della Regione – e la sfida che dobbiamo cogliere guarda al Medio Oriente». Il tema affrontato nella giornata conclusiva è stato «Costruire il futuro del sistema Calabria: finanziamenti pubblici e opportunità di investimento».
Dopo il presidente Scopelliti ha preso la parola Antonio Caridi, assessore alle Attività produttive della Regione Calabria: «Il rilancio dell’economia – ha affermato – passa attraverso gli incentivi, come l’investimento di 8 milioni di euro mirato alla salvaguardia delle aziende calabresi. Tra gli interventi messi in campo dalla nostra amministrazione c’è l’allungamento della tempistica riguardante i bandi di gara, passata da 60 a 90 giorni. Ci auguriamo che il Governo convochi presto il tavolo sull’agroalimentare chiesto al nostro Paese dalla Cina durante l’Expo di Shangai al quale la nostra regione ha partecipato. L’agroalimentare è una punta di diamante della nostra economia e impiega 960 imprenditori».
Anche Giacomo Mancini, assessore al Bilancio della Regione Calabria, ha portato il suo contributo alla discussione: «La manovra di assestamento, necessaria a causa degli sprechi perpetrati dalla giunta precedente, è partita con il taglio delle prebende e dei privilegi ed è stato avviato il risanamento per colmare il deficit strutturale di 300 milioni di euro che abbiamo ereditato. Adesso occorre spendere meglio i fondi europei: dei 4 miliardi e mezzo del Por-Fesr, la scorsa amministrazione ha speso appena il 7%».
Cesare Cursi, presidente Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato ha, poi, aggiunto: «Il sistema economico calabrese soffre di una dipendenza eccessiva dall’esterno per quanto riguarda il trasferimento di fondi e della pressione delle organizzazioni criminali. Si tratta di una regione chiusa alle relazioni internazionali, ma gli elementi per crescere ci sono. Per risalire la china, occorre aumentare il tasso di occupazione, che si attesta al 44,5% rispetto alla media nazionale del 57,5% e a quella europea del 63,8%, incrementare il Pil pro capite e le attività di export».
Ha concluso la due giorni di discussioni l’eurodeputato Alfredo Antoniozzi, evidenziando che: «l’allargamento dell’Europa a 27 Paesi ha precorso i tempi e il Mezzogiorno rischia di essere penalizzato, perchè i 12 nuovi membri hanno un sistema economico e sociale molto arretrato che, per allinearsi con gli altri Paesi, ha bisogno di ingenti risorse da parte dell’Unione europea. Ecco perchè – ha aggiunto – la Calabria non può giocare da sola la partita e si impone un cambio di passo, come ha sottolineato il presidente Scopelliti». Antoniozzi ha poi annunciato: «Con l’associazione Brutium intitoleremo il lungomare di Ostia a San Francesco di Paola, patrono della Calabria e protettore delle genti di mare».

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