X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

di SALVATORE SANTOROCrollano muri. Uno dopo l’altro. Non solo nella Pompei antica. E in un clima di polemica continua, inizia il conto alla rovescia per il 14 dicembre. Giorno in cui il governo guidato da Silvio Berlusconi si sottoporrà, in Parlamento, alla vera prova del 9. C’è da votare la fiducia per andare avanti. In caso contrario tutto sarà nella mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E sono giorni di scontri politici vibranti a livello romano. Come se l’eventuale campagna elettorale per il prossimo governo fosse già iniziata. In realtà i protagonisti dei vari partiti si studiano per comporre alleanze e patti federativi.
In Basilicata invece tutto è fermo al palo. La possibile chiamata alle urne non crea “facili” entusiasmi. Tutt’altro. Innanzitutto i parlamentari in carica lavorano sotto traccia per garantirsi l’eventuale riconferma. E quindi apparentemente nulla si muove. Almeno pubblicamente. Chiaro che nelle stanze dei bottoni invece, vere e proprie partite a scacchi lucane sono già in stato avanzato con i “pedoni”, che in alcuni casi hanno già superato la linea mediana della scacchiera. Con qualche eccezione. Se nel Pd (tranne qualche comunicato sull’agricoltura della senatrice Maria Antezza e sulla scuola del deputato Salvatore Margiotta che poi probabilmente sono due abbastanz a tranquilli di una possibile riconferma) tutto tace, e nel Pdl la comunicazione non ha subito accelerazioni di sorta c’è da contraltare il solito attivismo del dipietrista Belisario. Da capogruppo al Senato dell’Idv, Belisario macina dichiarazioni e “anatemi” contro Berlusconi e il centrodestra. Lui è già in campagna elettorale. E’ evidente e non si gioca la riconferma ma posizioni di prestigio anche nella prossima, sempre si vota anticipatamente, legislatura parlamentare. Caso a parte poi fa il senatore Egidio Digilio che è in piena verve finiana. La punta di diamante di Fli in Basilicata ha da costruire un partito. Non può temporeggiare e non lo sta facendo: non gli manca certo l’esperienza.
E poi c’è Cosimo Latronico, senatore del Pdl di Basilicata. Lui non “subisce” il gioco attendista di molti altri. E’ in prima fila a difendere il suo leader nazionale Berlusconi. E’ stato l’unico a rompere il “silenzio” sul Piano Sud di Fitto e Tremonti. L’unico a rompere il flusso di dichiarazioni critiche della politica lucana. Comunica qualsiasi cosa stia facendo in questi giorni al Senato. Insomma non vive queste settimane come se fossero le ultime di questo governo. Sarà la mossa vincente? Si vedrà. Intanto due settimane passano in fretta.

Share

TI potrebbe interessare

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE