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RESTA alta l’attenzione dell’opinione pubblica, degli addetti ai lavori e delle istituzioni nei confronti della ristorazione collettiva e, più in particolare del servizio nelle scuole elementari e materne della città.
Dopo i problemi dei giorni scorsi in alcuni istituti della città, la vicenda sta assumendo contorni sempre più chiari che ridimensionano le responsabilità della Rr Puglia, l’azienda che si occupa della preparazione e somministrazione dei pasti nelle scuole.
Il pm del tribunale di Matera, Alessandra Susca giovedì ha infatti disposto il dissequestro degli alimenti che i Nas avevano controllato nel corso dell’ispezione effettuata nella sede della Rr Puglia il 16 novembre scorso: 300 kg di carne e 400 uova erano stati considerati non rispondenti al capitolato d’appalto e per questo bloccati da qualsiasi forma di lavorazione o utilizzo.
Il legale dell’azienda, avvocato Michele Porcari, aveva annunciato, nelle ore successive, l’intenzione di chiedere il provvedimento.
Sulla vicenda della manesa scolastica si erano espressi anche i genitori dei bambini delle scuole elementari, recentemente costituitisi in associazione, che avevano chiesto maggiori garanzie al Comune di Matera.
A questo proposito giovedì è tornato a riunirsi l’osservatorio mensa che ha chiesto alla Rr Puglia, pur visto l’esito negativo delle analisi effettuate, di prevedere modifiche ai menu settimanali. Ipotesi verso la quale l’azienda si è detta disponibile ma che spetta all’autorità competente ovvero alla Asm, sulla scorta delle cui indicazioni la RR Puglia potrà provvedere alla modifica delle composizioni dei pasti.
L’associazione ha chiesto inoltre di entrare a far parte ufficialmente dell’osservatorio per dar voce in modo ancora più determinante ai genitori dei bambini.
Da parte degli organi competenti ai controlli, è giunta comunque la conferma che, pur escludendo problematiche dannose per la salute dei bambini, le indagini proseguono, come ha fatto sapere il dott. Antonio Martemucci.
Necessario, è emerso dall’incontro dell’Osservatorio, che si giunga ad un programma di educazione alimentare sana, corretta e gustosa per i bambini delle scuole materane.
Il caso-mensa era emerso il 10 novembre scorso quando in tre scuole materane erano giunte porzioni di seppioline e piselli maleodoranti.
L’allarme era scattato immediatamente e si era concentrato sulle cause ce aveva provocato la reazione nelle porzioni.
Nei giorni successivi il sindaco, l’assessore competente e il capo di gabinetto avevano pranzato nella scuola di via S. Giovanni da Matera insieme agli alunni, garantendo così l’attenzione nei confronti degli scolari e del loro benessere.
Il confronto proficuo, in questo caso, comincia a dare risultati che conducono ad uno stesso obiettivo: garantire l’istruzione e condizioni di vivibilità nella scuola adeguate sotto tutti i punti di vista.
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