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La lotta alla ‘ndrangheta, la famiglia, le imprese, le opere pubbliche e i trasporti sono le priorità del governo regionale nella stesura del bilancio di previsione e della manovra finanziaria 2011.
Il documento finanziario è stato presentato ieri dal governatore Giuseppe Scopelliti e dall’assessore al Bilancio Giacomo Mancini, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro.
Cinque punti caratterizzanti che, come sottolineato dallo stesso presidente, si inseriscono «in una stagione di grandi ristrettezze»; d’altronde, secondo Scopelliti, «non ci sono risorse, quindi bisogna cercare la sintesi tra quelle che sono le situazioni nazionali e le esigenze dei calabresi».
Per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata è stato previsto un mutuo di 500 mila euro per venti anni, con l’obiettivo di costruire e ammodernare gli uffici giudiziari, i presidi di carabinieri e polizia, gli istituti penitenziari.
L’attenzione per la famiglie numerose e bisognose prevede uno stanziamento di dieci milioni di euro per aiuti; è allo studio il metodo di erogazione che, comunque, potrebbe prevedere una carta di credito di mille euro per almeno dieci mila famiglie, oppure il pagamento di bollette e spese varie, pensando anche alla possibilità di prevedere un coinvolgimento di un numero maggiore di famiglie.
Alle imprese, la Regione guarda attraverso la cessione dei crediti da parte della Regione e con la previsione di un fondo di garanzia per le aziende in difficoltà grazie all’interessamento di Fincalabra. Nello specifico, con la nuova finanziaria, l’imprenditore potrà ottenere una certificazione dalla Ragioneria regionale per ottenere della banca l’anticipazione dei crediti vantati.
Tra le opere pubbliche su cui l’amministrazione Scopelliti intende puntare, innanzitutto la cittadella regionale con un mutuo di 34,2 milioni di euro per il completamento, escludendo la possibilità di rescissione del contratto con l’attuale contraente generale. Una grande opera pubblica per ciascuna provincia è prevista, inoltre, grazie a un mutuo di 1,5 milioni di euro per venti anni, mentre una particolare attenzione è ricolta agli edifici di culto con un mutuo ventennale di 1,35 milioni di euro per nuove chiese, nuove parrocchie e nuovi oratori.
Nell’apparato amministrativo via libera, invece, all’esodo del personale della Regione con la possibilità di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro. I dipendenti con meno di cinque anni dalla pensione, dunque, potranno beneficiare di un incentivo di sette mensilità di stipendio all’anno e di tre mensilità di contributi lasciando spazio a nuove energie. Un investimento di 6,5 milioni di euro è stato destinato al sistema dei trasporti regionali per un miglioramento dei servizi e l’inserimento di nuove tecnologie.
La gestione delle entrate e delle uscite dell’ente regionale, illustrata dall’assessore Mancini, punta per la prima parte alla previsione di entrate tributarie corrispondenti all’effettiva riscossione, oltre a un programma di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare. Un tema, quello dei conti pubblici, sottolineato da Scopelliti: «Ci siamo mossi con l’obiettivo di rendere il bilancio veritiero.
Altri hanno rimandato nel tempo i problemi, anche gonfiando le entrate. Per noi – ha aggiunto – non sarà facile colmare la situazione di emergenza, dovremo lavorare molti anni per assorbire questo tipo di situazioni». Temi ripresi dall’assessore Mancini, il quale ha ricordato che «siamo alle prese con risorse esigue che potevano essere ancora più ristrette se non fosse stato per il buon lavoro portato avanti nella Conferenza delle regioni in difesa del «fondino». Mancini ha aggiunto che «in passato ci si è spinti oltre gli 840 milioni di euro di spesa possibile, mentre noi stiamo lavorando per consegnare a chi verrà una Regione sana». Il motto lanciato dall’assessore per la nuova finanziaria è «Mai più patacche e mai più le mani in tasca ai calabresi». Questo, anche grazie ad «un’oculata programmazione degli interventi – ha concluso Mancini – e senza fare ricorso a tagli generalizzati».
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