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Hanno aderito giornalisti, avvocati, parlamentari – riuniti dall’associazione ‘Verità per Denis’ – alla Sala estense di Ferrara domani sera per riportare d’attualità il caso di Donato ‘Denis’ Bergamini, il calciatore del Cosenza, ma di origine ferrarese, morto il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico, investito da un camion sulla statale 106 Jonica mentre era insieme alla fidanzata.
La serata intitolata ‘Da Zorro alla stampa libera per vendicare Denis’, sarà condotta da Oliviero Beha, il primo giornalista radiotelevisivo che 21 anni fa parlò più volte del caso Bergamini e successivamente dedicò ampio spazio al caso nel suo programma radiofonico ‘Radio Zorro’.
Numerosi gli ospiti della serata, tra cui il parlamentare Alessandro Bratti che ha seguito il caso proponendo anche interrogazioni al ministero dell’Interno in merito alle indagini svolte allora da due ispettori della Digos di Cosenza, ritenuti testimoni chiave e poi trasferiti. Ci sarà anche l’avvocato della famiglia Bergamini, Eugenio Gallerani, che da oltre un anno raccoglie materiale per riaprire l’inchiesta sulla morte di Denis, archiviata il 10 giugno 1992 con una sentenza della Corte d’appello di Catanzaro che etichettò il decesso del ventisettenne centrocampista del Cosenza calcio come un suicidio. Il legale avrebbe già avuto incontri, nelle settimane scorse, con la procura di Castrovillari per la riapertura del caso.
La verità processuale non ha mai convinto i familiari del calciatore, la sorella Donata e il padre Domizio, che continuano a sollecitare la riapertura dell’inchiesta. Un primo tentativo venne già fatto a fine anni ’90, d’ufficio, dopo la pubblicazione del libro-denuncia di Carlo Petrini ‘Il calciatore suicidatò. Ma la Procura, dopo aver attentamente letto tutti i nuovi atti presentati, non trovò elementi per investigare nuove ipotesi di reato.
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