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Dimezzate le condanne della Corte d’Assise di Appello nel processo Nepetia, a carico dei 20 imputati che erano stati giudicati con il rito abbreviato il 19 maggio del 2009. I giudici catanzaresi si sono pronunciati con 11 condanne e 9 assoluzioni. Le accuse erano di associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nonché di singoli reati contro il patrimonio. Delitti contestati prettamente ad affiliati della cosca Gentile – Besaldo, che opera ad Amantea e nel comprensorio del basso Tirreno cosentino, nonché ad esponenti malavitosi della zona e provenienti anche da Napoli, Sapri e Reggio Calabria. Per la riduzione delle condanne è stata determinante la riconosciuta insussistenza del reato associativo per quanto concerne il narcotraffico, chiesta dalle difese ed accolta dalla procura generale, che per tale capo d’imputazione aveva così richiesto l’assoluzione per gli imputati interessati. Tra le condanne dimezzate più eclatanti quella del boss di Amantea, Tommaso Gentile (in foto), che dovrà scontare 10 anni e 8 mesi di reclusione a fronte dei 20 anni inflittigli in primo grado dal Gup, nonché la sentenza di assoluzione per il boss di Cetraro Francesco Muto, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Questo il quadro delle rimanenti sentenze: Guido Africano di Amantea, 6 anni e 6 mesi (15 anni); Massimo Africano di Amantea, 7 anni e 8 mesi (15 anni); Giacomino Guido di Amantea, 6 anni e 6 mesi (15 anni); Pasqualino Besaldo di Amantea, 9 anni (18 anni); Luca Azzinnaro di Amantea, 4 anni (9 anni e 8 mesi); Alessandro Marigliano di Amantea, 6 anni e 10 mesi (10 anni); Pier Mannarino di Amantea, 4 anni (10 anni e 10 mesi); Amedeo Mandarino di Amantea, 2 anni e 2 mesi (2 anni); Francesco Muto di Cetraro, assolto (4 anni); Gennaro di Mauro di Napoli, assolto (1 anno e 4 mesi); Salvatore Di Mauro di Napoli, assolto (1 anno e 4 mesi); Domenico De Luca di Amantea, assolto (1 anno); Carlo Samà di Amantea, 3 anni (3 anni); Saverio Cambareri di Reggio Calabria, assolto (2 anni); Domenico Santoro di Reggio Calabria, assolto (2 anni); Pietro Giannetti di Sapri, 1 anno (1 anno). Sono stati inoltre assolti i tre imputati già in primo grado con sentenza di assoluzione, per cui era stata la procura a presentare ricorso alla Corte d’Assise d’Appello: Giancarlo Gravina di Paola, Giovanni Bonadio di Reggio Calabria, Fabrizio Rametta di Amantea.

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