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Nei giorni scorsi è stata pianificata ed eseguita dai militari della tenenza di Lauria, su direttive del Comando Provinciale di Potenza, una complessa attività di controllo nei pressi del tratto lucano autostradale della A/3 (Salerno – Reggio Calabria), principale arteria di collegamento che unisce la Basilicata alle regioni limitrofe, quali la Campania e la Calabria. In tale ambito, i militari operanti hanno arrestato un pregiudicato di origine catanese per inosservanza delle prescrizioni insite nella misura della sorveglianza speciale, cui era sottoposto. D.M.A., 51 anni, ufficialmente disoccupato, nato a Catania ed ivi residente, è stato bloccato dai finanzieri laurioti sulla A3 SA/RC, in direzione Sud, all’altezza del comune di Nemoli (PZ). Il fermato, sottoposto da tempo alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, aveva tra i propri vincoli quello di non allontanarsi dal proprio comune di residenza, di rientrare entro le 21 di tutte le sere presso la propria abitazione e di non accompagnarsi a soggetti per i quali sono state emesse sentenze definitive di condanna.
Le Fiamme Gialle lauriote hanno intercettato, nelle prime ore del pomeriggio, il sorvegliato speciale, a bordo di una Suzuky Splash, unitamente ad altro soggetto già condannato per i reati di rapina e ricettazione.
Sottoposto ad identificazione, veniva accertato che il controllato era gravato da numerosi precedenti penali, quali, tra l’altro, l’appartenenza ad un sodalizio di stampo mafioso, omicidio, rapina, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, furto e ricettazione, precedenti per i quali era stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S., con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, come imposto dal Tribunale di Catania, il quale, nell’emissione del provvedimento, aveva, tra l’altro, richiamato «le esigenze di tutela della collettività, avuto riguardo alla gravità del fatto ed alla personalità e pericolosità dell’imputato, anche al di fuori del territorio nazionale». Alle precise domande dei militari, il D.M.A. non ha saputo giustificare la propria presenza nel luogo del fermo, essendo lo stesso allontanatosi, illecitamente, dalla propria dimora. Per il sorvegliato speciale sono così scattate le manette, con l’accusa di violazione delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale di p.s., ed è stato tradotto, dopo gli atti di rito, presso la Casa Circondariale di Sala Consilina (Salerno), a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

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