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E’ scattata questa mattina un’operazione della Polizia di Stato dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Cosenza per l’esecuzione di decreto di confisca di beni, ai sensi della vigente legge Antimafia legge 575/65, emesso dal Tribunale di Cosenza (Sezione Misure di Prevenzione).
Il decreto di confisca è stato emesso nei confronti di Forastefano Vincenzo, di Cassano Jonio, fratello di Antonio capo dell’omonima cosca operante nella Sibaritide e nei confronti di Rizzo Cosimo Giuseppe, di Cassano Jonio, cognato del medesimo boss, entrambi elementi di spicco all’interno della stessa organizzazione criminale.
Nel corso della conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione è stato specificato che a Vincenzo Forastefano, fratello del capoclan Antonio, sono stati confiscati i beni già sequestrati nel luglio del 2009. Si tratta del complesso aziendale della Forastefano trasporti, di un fabbricato non ancora accatastato che si trova a Cassamo Ionio, intestato alla madre, Maddalena Tunno, di sette autovetture di lusso, due motociclette di grossa cilindrata e un conto corrente bancario. A Rizzo sono stati invece confiscate due imprese individuali, un terreno edificabile a Villapiana (Cs), undici autoveicoli, tre moto e un libretto di risparmio. Nella conferenza stampa è stata espressa soddisfazione per quanto deciso dal Tribunale di Cosenza. La confisca di oggi porta a circa 100 milioni di euro il totale dei beni confiscati ai clan criminali nell’ultimo anno. Il valore complessivo dei beni confiscati si aggira intorno agli 8 milioni di euro.

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