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«Il commissario del Partito democratico Adriano Musi nei prossimi giorni notificherà al presidente della Giunta regionale commissario delegato Scopelliti che il Pd intende aprire una vertenza con il Governo regionale perchè si affronti seriamente l’emergenza rifiuti in Calabria che è ben più di una minaccia ma rappresenta una realtà oramai imminente». Lo ha annunciato il presidente degli Ambientalisti del Pd Italo Reale che spiega come «con questo atto si apre finalmente il coperchio su una situazione che è andata via via degradando e che è stata gestita direttamente dalla protezione civile, oramai da sette anni, attraverso l’Ufficio del Commissario, in modo burocratico e con maggiore attenzione a non incorrere in problemi personali piuttosto che ad affrontare quelli della Regione». Italo Reale ricorda inoltre che «dal mio allontanamento Non è stato realizzato un solo impianto, non ha visto un intervento organico sulla raccolta differenziata, non ha preso atto degli errori della precedente gestione e che oggi pensa ancora solo di realizzare nuove discariche». Per l’esponente del Pd «la chiusura della discarica di Pianopoli, ovviamente sacrosanta se vi sono pericoli per il territorio, ha dimostrato a tutta la Calabria che il re è nudo e che sono false e inattendibili le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da Scopelliti a cui nessuno ha spiegato che anche con la doppia linea, il termovalorizzatore di Gioia Tauro può bruciare solo 240 mila (forse) e non 600 mila tonnellate all’anno, che comunque non si tratta di rifiuti ma solo di una parte della frazione secca, che esistono nuove tecnologie che bisognerebbe esplorare prima di puntare solo sugli inceneritori e che accanto a questo è indispensabile fare il punto con i sindaci per capire perchè la raccolta differenziata non decolla, prendendo atto che gli interventi economici di sostegno una tantum non sono sufficienti». Entro il 2011, ha concluso Italo Reale, «la Calabria rischia di avere la spazzatura per strada e di far parte di quel complesso di cause che faranno scattare le sanzioni della Comunità Europea per le politiche, (contro) l’ambiente del Governo Berlusconi».
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