X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

di LUCIA SERINO
La privacy, i diritti e le garanzie. Sacrosanto. Ma non ci lamentiamo, poi, dei tanti Danilo Restivo irriconoscibili nell’incubazione delle loro follie. L’altro giorno la polizia di Potenza ha arrestato Rocco Mancino, un uomo di 47 anni di Ruoti accusato di aver violentato una donna di 85 anni, reato
che ha commesso appena uscito dal carcere dove è stato detenuto per dieci anni per analoghe violenze ai danni, tra l’altro, di infraquattordicenni. Bene, la polizia ha dato la foto del rispettabile signore ai giornalisti per pubblicarla mettendo una bella fascetta sugli occhi. Così la tutela della privacy dell’arrestato è salva. E le donne che da quest’uomo devono tenersi alla larga? Come le tuteliamo? Un atteggiamento incomprensibile, quello della polizia, fuori contesto storico se pensiamo ai volti dei tanti Misseri e Restivo che girano quotidianamente in tv e sui siti dove è addirittura possibile ascoltare l’audio degli interrogatori degli indagati. Ma è un altro punto che ci interessa: di sicurezza, di ordine pubblico, di necessaria prevenzione. Il signore in questione è uno stupratore, non è un corruttore di politici. Non fa truffe, violenta le donne, vecchie e ragazzine. Un delinquente e un folle. E’ di Ruoti, quattro gatti, e anche Potenza non è che sia una metropoli, dunque è così fantasioso immaginare che il vicino della porta accanto possa ritrovarsi questo signore di fronte un giorno o l’altro? Non è meglio provare a mettere la collettività in condizione di riconoscere un uomo così pericoloso? Restivo non era un vicino di casa della Barnett? E allora se non togliamo la fascetta dagli occhi per reati come questi, quando? Siamo alla quarta violenza commessa da questo Mancino. Vogliamo aspettare la quinta, la sesta? E’ stato dieci anni in carcere, appena libero si è dato da fare di nuovo. Subito. Questa la dice lunga anche sulla funzione della cella e sull’incapacità dei giudici di sorveglianza e dei direttori carcerari a concepire interventi di recupero oltre la condizione meramente resrittiva. Ma il punto oggi è: se questo è un uomo pericoloso vogliamo utilizzare i giornali, una volta tanto, non per passare notizie contro questo e contro quello ma per rendere un servizio utile? Già sento le spiegazioni. E perché continuiamo a pubblicare le foto di Restivo? E’ un reato pubblicarle? Metteteci sotti’inchiesta. Tutti i giornalisti.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE