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LA NOTIZIA in paese si è diffusa solo nella tarda serata di ieri, quando si vociferava a proposito di un furto, avvenuto forse all’alba, forse in Chiesa, proprio nei giorni di festa in onore del Santo Patrono. Oggi si è capito che il fattaccio è avvenuto probabilmente lo scorso lunedì, in occasione dell’annuale Fiera di Novembre, che si svolge proprio nelle vicinanze della Chiesetta della Madonna delle Grazie, luogo del misfatto, nel rione Giostra di Tito. I ladri hanno trafugato tutte le statue custodite nella Cappella, una Santa Filomena del XIX secolo, una Santa Lucia di fine Seicento, un Sant’Antonio Abate di fine Ottocento e una statua lignea della Madonna delle Grazie in manichino del 1845. Le statue sono di un certo valore economico, ma non elevato, cosa che confonde non poco gli inquirenti. La Chiesa, costruita nella seconda metà dell’Ottocento e completamente ricostruita dopo il sisma dell’80, a unica navata, presenta attualmente un altare in legno che poggia su un piedistallo e due gradini in pietra. Un ambiente non molto ampio in cui è difficile passare inosservati. Approfittando probabilmente della confusione dovuta alla fiera e del fatto che la porta della Cappella fosse aperta, per permettere ai fedeli di entrare in uno dei pochi giorni in cui è possibile visitarla, i ladri avrebbero trasportato al di fuori le statue, per poi caricarle su un qualche mezzo, senza esser visti da nessuno. Forse per la fretta, hanno tralasciato il pezzo più importante, costituito da un grande crocifisso ligneo del 1500, restaurato a devozione nel 1923, che è stato immediatamente trasferito nei locali del Convento di Sant’Antonio da Padova. Questo particolare potrebbe far pensare ad un furto su commissione, qualcuno interessato in particolar modo proprio alle statue e non al resto. Il presidente del Comitato feste della Madonna della Grazie, Cecchino Satriano, si è subito impegnato in una raccolta fondi per l’acquisto di una nuova statua della Madonna, il cui culto, molto sentito in paese, rappresenta un momento di unione per gli abitanti del rione che ogni anno, il due Luglio, finanziano di tasca propria i festeggiamenti.
Sal. Luc.
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