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di ANTONIO MUTASCI

MATERA – Non è da tutti poter “sfoggiare” nell’album dei ricordi una figurina Panini che ti ritrae. Questa volta per trovare di questi “cimeli” abbiamo dovuto aprire il cassetto di casa Esposito dove Marcello conserva alcuni di questi ricordi.
«In verità è mio padre a conservare i ritagli dei giornali – ci confessa – è lui che archivia tutto».
Però nello scorrere le foto si respira “aria di calcio”. Di quel calcio che le pay-tv stanno pian piano uccidendo. Quel calcio fatto di stadi pieni e coreografie mozzafiato. Lui, il napoletano Marcello Esposito, materano di adozione, quel calcio l’ha vissuto dall’interno. Per ben 18 campionati. Ben 18 stagioni vissute sui campi della Serie C (quanto è bello chiamarla Serie C! ndr). Sette le maglie indossate. Più di 500 gare alle spalle tra campionato e Coppa Italia. Un curriculm non da tutti. In pochi riuscivano a fermarlo su quella fascia. Forse solo Carmela ci è riuscita veramente. Perchè oggi è ancora nella città dei Sassi. Infatti Marcello Esposito con quelle due stagioni in cui ha indossato la maglia del Matera ha fatto anche una scelta di vita. Si è sposato e oggi vive qui. Ha due figlie: Manuela ed Eleonora.
E ancora non ha perso la passione e la voglia di indossare scarpette e divisa per scendere in campo la domenica pomeriggio. Quest’anno lo sta facendo nel Ferrandina, nell’Eccellenza Lucana. Lui che ha giocato al San Paolo, al Massimino, al Partenio, al Renzo Barbera, al Liguori, al San Frascesco, al XXI Settembre e in tanti altri stadi d’Italia. E i risultati sono stati sempre soddisfacenti: ha addirittura sfiorato la promozione di Serie B. Prima si può dire che era una vera e proprio professione, adesso è più per passione. Ma Marcello Esposito adesso deve vincere un’altra scommessa: quella di allenatore. C’è questo nel suo futuro.
«Ho una gran voglia di allenare, ma mi diverto ancora a giocare. Nella mia carriera ho visto cambiare il calcio: dall’uomo alla zona, dall’estro al tatticismo. Ma una cosa è sempre rimasta identica: la passione per questo sport».
Certamente Esposito ha tanto da dare alle future generazioni di calciatori, tutto sta a trovare la giusta occasione e la dimensione adatta. Il tempo sarà galantuomo.
a.mutasci@luedi.it

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