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PATERNO «Perché non diamo l’acqua potabile della sorgente “Laggia” alle popolazioni del Salernitano, colpite in questi giorni dall’emergenza idrica». E’ la proposta che il Comitato “Sor Aqua” lancia alle Istituzioni politiche e ad Acquedotto Lucano. Proposta – in qualche modo anche provocatoria – in riferimento a quello che sta succedendo sul territorio valligiano, dopo la notizia dell’accordo tra Acquedotto Lucano e l’Eni, per la vendita dell’acqua potabile della sorgente “Laggia” alla compagnia petrolifera, per usi industriali. Dopo il presidio davanti alla sorgente e la manifestazione svoltasi nelle vie del paese, il comitato in attesa di risposte ufficiale da parte degli enti istituzionali, continua la “battaglia” in «difesa e tutela per la risorsa idrica», di cui Paterno è uno dei paesi macrofornitore, senza però averne la giusta compensazione. Tanti gli interrogativi del comitato “Sor Aqua” sulla vicenda. Interrogativi che il comitato civico – tramite delle missive – ha inviato al governatore regionale, Vito De Filippo, al presidente dell’Acquedotto Lucano e al Sindaco di Paterno. Missive in cui il Comitato si fa porta voce dei cittadini di Paterno «alquanto angosciati» su quello che succedendo sul territorio e «su come le Istituzioni sembra che abbiano dimenticato l’importanza delle nostre acque, non riconoscendo nessun beneficio alla cittadinanza». Nella lettera inviata al presidente De Filippo, il comitato chiede «di intervenire e fare chiarezza sul fatto che “Lei ha firmato per l’acqua pubblica ma non si adopera affinchè resti tale. Le sembra normale – chiedono i cittadini – che una ditta di autotrasporti dichiari pubblicamente che ha firmato un contratto, “una normale utenza”, con Al per prelevare acqua dagli impianti di acqua potabile e rivenderla a chiunque ne faccia richiesta”. L’altra domanda è “visto che il principale cliente della ditta in questione è l’Eni, come mai quest’ultimo non utilizza il depuratore in suo possesso per il riutilizzo delle acque reflue e preferisce acquistare acqua potabile a discapito della popolazione che di essa fanno uso”. Tra le altre domande anche il fatto che “l’Eni fornisce royalties a Viggiano per il petrolio e Paterno che è un paese macrofornitore di acqua, riceve una misera compensazione ambientale, i cui cittadini non traggono nessun beneficio”. Tante le domande anche nella lettera inviata al presidente di Al, tra cui il chiarimento “sull’accordo tra Al e la ditta appaltatrice del prelevamento dell’acqua potabile delle sorgenti con la richiesta dell’annullamento totale”, le “rimodulazioni delle tariffe dell’acqua” e la “gratuità dell’acqua per gli edifici e per le fontane pubbliche”. Interrogativi numerosi anche nella missiva inviata al Sindaco di Paterno, tra cui “Paterno è un paese macrofornitore d’acqua, come mai nello Statuto comunale non compare la menzione che l’acqua è un diritto umano, un bene pubblico e inalienabile e in quanto tale va difeso e preservato?”
di an. pe.
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