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di FRANCESCO ZACCARA
LAURIA – Sono le dodici e trentacinque di domenica quando, al Central Market di Giuseppe Forestieri e Rita Zaccagnino, dalla Procura di Lagonegro arriva per un nuovo sopralluogo il sostituto procuratore Anna Grillo. All’interno della pasticceria dove sabato sera si è consumata la tragedia (210835leggi la cronaca), ci sono già gli uomini del Nucleo operativo di Lagonegro coordinati dal Comandante della compagnia, il tenente Luigi Salvati Tanagro, che stanno effettuando gli ultimi rilievi sul luogo del delitto.
In particolare stanno passando al setaccio il materiale ematico, per cercare il dettaglio in grado di districare quello che si presenta con tutte le sfumature di un giallo.
Giuseppe Forastieri, 50 anni di Lauria, sabato sera stava completando le operazioni di chiusura del supermercato-pasticceria che gestiva insieme alla moglie Rita.
Dopo le otto, un uomo si intrufola furtivamente nell’ufficio e chiede l’incasso della giornata.
«L’uomo – come ha raccontato ieri la moglie della vittima, tentando una dolorosa ricostruzione di quanto accaduto la sera prima, ancora quasi impossibile da credere – indossava un giubbotto bordeaux con cappuccio dello stesso colore tirato sulla testa, un passamontagna blu sul capo, i guanti di lattice e delle scarpette da ginnastica di colore grigio chiaro».
Si avvicina a Rita con la pistola in pugno, la strattona e la butta a terra nel corridoio. Poi le spara alle gambe: una, due volte. Quindi si rivolge al marito: chiede i soldi. Sono momenti concitati. Forse tra i due c’è un contatto.
Ancora altri colpi, tre questa volta colpiscono Giuseppe al volto, alle spalle e a una gamba.
L’uomo scappa, lasciando Giuseppe a terra in fin di vita, tra i locali della pasticceria e l’ufficio.
Scivola, perde una scarpa, se la rimette e svanisce nel buio. La moglie Rita ferita lievemente riesce ad avvertire i soccorsi e i carabinieri. Sul posto arriva anche il 118, ma per Giuseppe non c’è nulla da fare.
Il malvivente, come dimostrerebbero i bossoli ritrovati sul pavimento della pasticceria, ha agito con un’arma di piccolo calibro.
Ma sarà l’autopsia, predisposta dal pm Grillo che si terrà nei prossimi giorni, ad indicare l’esatta dinamica dei fatti e quindi del colpo che ha causato la morte di Giuseppe.
Le indagini, intanto, continuano senza sosta. Gli inquirenti, che hanno smentito la notizia diffusasi ieri del ritrovamento dell’arma del delitto, non escludono nessuna pista.
Tuttavia, secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero propensi a credere che ad effettuare la rapina non sia stato un professionista, che avrebbe evitato di usare l’arma, quanto piuttosto un rapinatore improvvisato che, davanti a qualcosa di imprevisto, abbia risposto aprendo il fuoco.
Un’attenzione particolare, ieri mattina, è stata posta anche a individuare la probabile via di fuga del rapinatore.
Il pubblico ministero Grillo, infatti, insieme al tenente Salvati Tanagro e ad altri agenti del Nucleo operativo, subito dopo i locali della pasticceria, hanno continuato il sopralluogo nei luoghi adiacenti il Central Market. Hanno perlustrato le strade e le scalette che dal luogo della rapina conducono alla strada statale ex 104 e quindi alla Salerno Reggio Calabria, sabato e ieri chiusa in direzione nord verso Lagonegro, ma percorribile verso Sud, e distante dal supermercato pochi minuti.
Ieri mattina, inoltre, gli inquirenti, hanno nuovamente ascoltato la moglie di Forestieri. E nei prossimi giorni continueranno ad ascoltare altre persone che potrebbero dare un contributo alle indagini.
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