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“Protocollo d’intesa per la determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini della sottoscrizione di atti transattivi in materia di dann ambientale con riguardo ai siti di interesse nazionale di Priolo Gargallo, Brindisi, Napoli orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela e Porto Torres”.
Questo il titolo di un documento che potrebbe cancellare le speranze di decenni legate alle bonifiche dei territori menzionati da parte dell’Eni e delle sue società controllate, Syndial Spa, Polimeri Europa Spa, Enipower Spa, raffineria di Gela Spa, Enimed e Ionica Gas. Si tratta di una bozza di accordo che presto potrebbe finire sui tavoli del ministro Stefania Prestigiacomo e Paolo Scaroni (amministratore delegato dell’Eni) per la firma.
Il sindaco Valllone, ha evidenziato come nessun accenno a questa bozza d’intesa era stata fatta in occasione dell’ultima riunione di servizio svoltasi a Roma proprio sul tema della bonifica, «anche se c’erano tutte le parti in causa». Nell’occasione, poi il primo cittadino ricorda che «fuori dalla riunione, parlando con i rappresentanti di Syndial, si ipotizzava un costo della bonifica dei siti di Crotone fra i 300 e i 400 milioni di euro. E’ chiaro che si tratta – ha concluso Vallone – di cifre del tutto insufficienti. Esclusi, chiaramente, i danni ambientali prodotti sul territorio». Ad escluderli, in questo caso, ci ha pensato direttamente l’Eni con la bozza di accordo con il Ministero che elimina questa possibilità per i territori che per decenni hanno subito la presenza di veleni.
E oggi il presidente della Provincia di Crotone, Sanislao Zurlo ha minacciato di dimettersi: «Sono pronto a dimettermi nel caso in cui si pensasse di chiudere la vicenda bonifica con un accordo transattivo che dovesse rilevarsi penalizzante per il nostro territorio. Non penso che questo sia nelle intenzioni del Ministero dell’Ambiente e che si tratti di una interpretazione giornalistica». Zurlo è intervienuto circa la bozza di accordo tra Ministero dell’Ambiente ed Eni circa la bonifica di ex-aree industriali del Paese tra cui quella di Crotone, rientrante nel decreto n.208/2008, di cui oggi parla il ‘Quotidiano della Calabrià.
«Siamo all’oscuro di questo accordo ed in tutti i casi -prosegue Zurlo- qualunque accordo dovrà trovare inevitabilmente il gradimento e la piena condivisione degli enti locali che rappresentano le popolazioni e che da troppo tempo nutrono grandi aspettative sul risanamento ambientale. Chi ha devastato il territorio provocando danni all’ambiente-conclude il presidente della Provincia- non può sottrarsi alle proprie responsabilità».

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